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Casina delle Rose, il Tavolo di esperti tra storia e futuro con l’idea di un’Accademia dello sguardo

FERMO - «Presto sarà convocata una nuova riunione pubblica sulla definizione del metodo di lavoro e delle modalità ad esso connesse. Si svolgerà anche su un tema specifico rientrante nelle tre tracce tematiche già indicate»

Come previsto, lo scorso 6 aprile si è svolta la prima riunione del Tavolo degli esperti per la riqualificazione della Casina delle Rose a Fermo. la diretta Facebook è disponibile in gran parte sulla pagina “Demos Democrazia e Partecipazione Marche”.

Alla riunione erano presenti i componenti del Tavolo (che nel frattempo si è arricchito per l’ingresso dell’architetto Massimo Bottini) e in qualità di uditori, il professor Elvezio Serena coordinatore del progetto di Forum e la professoressa Sara Malaspina vicepresidente, coordinatrice di Demos Marche.

«Ci ha fatto piacere notare la presenza di due consiglieri comunali. La riunione – spiegano dagli organizzatori del forum cittadino – si è aperta con una breve introduzione del coordinatore, Prof. Carlo Di Marco che dopo la presentazione del tavolo e delle sue finalità ha ceduto la parola allo storico dell’Arte Massimo Temperini per la relazione introduttiva sul primo dei temi in discussione: “la storia dell’immobile nel contesto culturale della città”. La relazione introduttiva, di altissimo livello, offre spunti e suggestioni di grande interesse: dalla storia dell’immobile alla sua iniziale qualificazione sociale e ricreativa che collocava il bene comune nel quadro delle risorse qualificanti della città. Ne è seguito un dibattito durante il quale emergono profili di criticità e possibili orientamenti, suggestioni programmatiche, approfondimenti di carattere tecnico storico e sociale. In particolare, anche per una prioritaria questione metodologica, si sottolinea la necessità di comprendere quale valore dare alla struttura e come collegarla alla città contemporanea. Di conseguenza, si evidenziano varie criticità possibili come l’aumento di volumetria in riferimento alle risorse ambientali, mentre si fanno balenare possibili finalità culturali, etiche, solidali e sociali. Vengono sottolineate, infatti, la necessità di una rete di collegamento delle realtà culturali cittadine e la mancanza di un “luogo” idoneo per questo fine (compresa la mancata possibilità di incontrare la cultura, gli artisti; di promuovere gruppi di lavoro e workshops), ma che sia anche “luogo dello sguardo”. L’idea di un’Accademia dello Sguardo che da sopra osservi la città diventa, nel dibattito, un pò il motivo portante. La struttura, peraltro, non dovrebbe essere vista solo come ospitalità, bensì anche come socialità, solidarietà e cultura. Partendo dal genius loci, si prospetta altresì una visuale simbolica suggestiva: la rinascita, la risalita, l’elevazione. La mancanza di una visione d’insieme sulle esigenze della città riferite alla Casina delle Rose, che solo in questa prima riunione di esperti comincia ad essere messa all’ordine del giorno, non può mettere il Tavolo nelle condizioni di poter dare indicazioni progettuali e di destinazione. È solo iniziato un percorso di studi e approfondimenti al quale ci auguriamo si voglia attivamente partecipare. Presto – concludono dal Tavolo – sarà convocata una nuova riunione pubblica sulla definizione del metodo di lavoro e delle modalità ad esso connesse. Si svolgerà anche su un tema specifico rientrante nelle tre tracce tematiche già indicate. Nel frattempo, si ribadisce che il Tavolo degli Esperti ha solo iniziato il suo lavoro e non vi possono essere al momento proposte e progetti accennati o ipotizzati, tanto meno definiti».

 

 


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