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«Ci risiamo: a Tre Archi casa occupata e cani in giro» La denuncia di Confabitare e Co.R.T.A.

FERMO - La segnalazione della sigla e del comitato di quartiere dopo la maxi operazione Alto Impatto
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«Non sono trascorse neppure settantadue ore (dalla maxi operazione ribattezzata “Alto Impatto”) perché Lido tre Archi tornasse quello di prima del blitz in grande stile delle forze dell’ordine. Dai ringraziamenti e dalle emozioni alla beffa. Si appunto alla beffa, in mattinata è stato prontamente occupato un immobile e sono ricomparsi anche i cani». E’ quanto denunciano Renzo Paccapelo di Confabitare Fermo e Gabriele Voltattorni del comitato Co.R.T.A..

Ma è bene fare due puntualizzazioni. Sicuramente non si tratta degli stessi cani sequestrati penalmente dalla Polizia di Stato dal momento che quegli animali sono in una struttura riabilitativa per animali fuori regione. E su di loro vige anche un’ordinanza sindacale. Questo, però, non esclude che qualcuno possa essersi aver nuovamente attinto da qualche allevamento, magari clandestino.

Per ciò che concerne l’appartamento occupato, quelli segnalati alle forze dell’ordine sono stati sgomberati dalle autorità e messi in sicurezza. E al riguardo il messaggio rimarcato più volte dal questore in sede di conferenza stampa sull’operazione “Alto Impatto” è sempre attuale, ossia i proprietari delle case occupate, denuncino il fatto. E le forze dell’ordine interverranno.

Tornando, comunque, alla nota di Confabitare e Co.R.T.A. «Lo stato d’animo dei residenti è di totale scoramento, aggravato dal fatto che per poter intervenire e mettere fine a questa triste storia la Questura vuole, giustamente, la denuncia del proprietario dell’immobile. Una trafila burocratica che avvantaggia solo e soltanto i malviventi e come abbiamo avuto modo di dire, la malapianta a Tre Archi non è stata neppure scalfita. Tanto che i residenti con il sostegno delle associazioni progettano iniziative idonee ad attrarre in maniera permanente l’attenzione sul quartiere. Oggi è evidente la necessità di un presidio fisso delle forze dell’ordine di fronte alla sfida prepotente allo Stato di diritto, alla proprietà private, una dimostrazione di arroganza, indifferenza e insofferenza verso ogni regola. In cosa potrebbe sfociare ulteriormente? Se non nel predominio delle bande sul quartiere con la conseguenza della fuga dei residenti, la caduta verticale del prezzo degli immobili facile preda della criminalità, che ne farebbe il suo regno. A cosa sono servite decine di telecamere?». Confabitare e Co.R.T.A. parlano anche di «fatti eclatanti, che ogni giorno caratterizzano la “malavita” del quartiere. Ecco perché chi si emoziona oggi dovrebbe dimettersi, ma non lo farà».

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