di Andrea Braconi
Un’intensa giornata di sole, quasi a mettere in risalto i colori che dal mattino fino al tardo pomeriggio si sono incrociati a Montepacini. Un 25 aprile organizzato in velocità ma perfettamente riuscito, quello allestito dalla Fattoria Sociale delle ragazze e dei ragazzi di Montepacini, partito con un triangolare di calcio a 7 tra il locale Soccer Dream (arricchito dalla presenza di alcuni migranti), la Nazionale Calzaturieri ed una rappresentativa dell’Amministrazione comunale, capitanata dall’assessore Alberto Scarfini.
A trionfare, davanti agli occhi dell’arbitro (nonché “filosofo contadino”) Andrea Borraccini, è stata proprio la squadra dei giovani che frequentano il centro, capaci prima di sconfiggere 1-0 il Comune e, dopo il pareggio a reti bianche tra gli stessi e i Calzaturieri, pronti a travolgere per 3-1 il gruppo di mister Castronaro, sempre disponibili a partecipare ad iniziative che legano lo sport al sociale.
Intorno al campo di calcio centinaia di persone intente a conversare, a degustare panini con porchetta e piadine alle erbe, ma soprattutto a scoprire la bellezza e l’importanza di un luogo che, giorno dopo giorno, è riuscito a farsi conoscere ed apprezzare in tutto il territorio.
“Molte persone ci ringraziano e dicono che a Montepacini circola una buona energia – hanno commentato dalla Fattoria Sociale – che sa di partecipazione e di condivisione. Montepacini ha ribadito il no al fascismo di ieri e di oggi in modo vivo e non retorico. Ri-cordando (con il cuore/cardium) e non commemorando (ad uso enfatico). E lo ha fatto in semplicità, con le famiglie, con le persone disabili, con i migranti, con i giovani e con i bambini”.
Una Festa della Liberazione celebrata insieme alla Casa di Mattoni, che ha la sua sede a Capparuccia di Ponzano di Fermo, e incentrata anche su riflessioni coordinate da Marco Marchetti sul campo di prigionia di Molini alla presenza del professor Sergio Bugiardini, sul “Progetto Terre” della stessa Casa di Mattoni e sull’associazione “Save the Youths Action Group” con Muhamad Lamin e Djibril Thioune. A chiudere i canti di resistenza dei ragazzi del Battaglione Bata’ e del cantautore Paolo Capodacqua.
“Si può essere ‘diversamente buoni’ – hanno ribadito dalla Fattoria Sociale – come i prodotti biologici e naturali di Montepacini e di Casa di Mattoni e anche ‘diversamente antifascisti’, coltivando non solo la terra ma anche le relazioni e la democrazia”.
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