Sabato sera il sontuoso corteo storico ha segnato l’apice del Torneo Cavalleresco di Castel Clementino di Servigliano. Penultimo atto della manifestazione, ha celebrato con abiti raffinatissimi la 50esima edizione. Per le vie del borgo storico, fra squilli di chiarine e rulli di tamburi, hanno sfilato oltre 300 figuranti dando vita a una sontuosa sfilata prerinascimentale. Dame, cavalieri, consoli, paggi e armati, accompagnati da musici e alfieri, si sono fermati davanti al sagrato della collegiata di San Marco regalando uno splendido spaccato di vita medioevale ai fortunati spettatori accorsi numerosi. A raccontare le storie rionali e descrivere gli stupendi abiti finemente ricamanti, la voce narrante dell’attore Vincenzo di Buonaventura e lo speaker Maurizio Marinozzi (nonché presidente dell’Ente Torneo). Le vesti finemente ricamate sono riproduzioni fedelissime dei dipinti dei maestri dell’epoca quali Ghirlandaio, Crivelli, Pisanello e tanti altri. Le sartorie rionali creano da mezzo secolo abiti unici senza trascurare nessun dettaglio: tutto questo rende spettacolare ed estremamente fedele alla realtà storica la rievocazione di Servigliano.
Uno squillo di chiarine dorate rompe il silenzio: l’araldo annuncia l’ingresso dei cavalieri giostranti “nomenati a defendere li colori de li rioni nella corsa de domano, un momento de gaudio per la cittadinanza e lo popolo tutto”. Prende così avvio la cerimonia di abbinamento che sancisce l’ordine di partenza alla giostra di domenica 19. Ogni cavaliere, in sella al proprio destriero, punta con la lancia uno dei cinque scudi posizionati di fronte la collegiata di San Marco. Questi sono coperti da un drappo nero che cela il colore al quale viene abbinato il giostrante, quindi il rione. Massimo Gubbini, porta colori di Paese Vecchio, si aggiudica in sorte il colore blu; Cristian Cordari, difensore di Porta Navarra, il giallo; a Luca Innocenzi del rione Santo Spirito tocca il colore verde; il rosso va al cavaliere di San Marco, Pierluigi Chicchini; infine, il fato assegna a Daniele Scarponi di Porta Marina il colore bianco.
La seconda parte del cerimoniale di abbinamento prevede l’investitura di arcieri e balestrieri: il capitano d’armi di ogni rione sceglie una coppia di lanciatori di frecce che si sfideranno in una competizione. Sono abbinati al cavaliere del colore corrispondente e, a questo punto, rappresentano i rioni. Si sfidano in singolar tenzone cercando di centrare il bersaglio posto a 5 metri di distanza. I punti accumulati da arcieri e balestrieri determinano l’ordine di partenza “a lo campo de li giochi”: il primo a scendere sull’otto di gara sarà il folignate Massimo Gubbini, a seguire il pertinace Luca Innocenzi, terzo in pista Pierluigi Chicchini, dopo di lui Daniele Scarponi e infine Cristian Cordari.
Definito l’ordine della giostra il pubblico viene allietato dall’esibizione delle danzatrici di Mondavio (PU), splendide fanciulle vestite da ancelle hanno mostrato la loro grazia in danze medioevali. Dalla finestra della chiesa di San Marco si ode una possente voce: è Maurizio Marinozzi, presidente dell’Ente Torneo, che legge alla cittadinanza il bando di gara augurando “felice tenzone in questi tempi penuriosi e tormentati”.
Gran finale con l’esibizione dei musici storici del Torneo: 36 tamburini guidati dal maestro Gianni di Somma hanno messo in scena una performance di livello che ha conquistato il pubblico e scaturito un fragoroso applauso.
Come da tradizione è stata scattata una cartolina con tutti i figuranti.
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