di Andrea Braconi
Ogni anno dal Liceo Scientifico di Fermo escono numerosi diplomati che si iscrivono a Medicina o a facoltà sanitarie. Una dimensione dentro la quale si inserisce perfettamente il percorso triennale di orientamento e potenziamento di biologia con curvatura biomedica, al quale la scuola diretta da Marzia Ripani ha avuto accesso dopo essere state selezionata dal Miur insieme ad altri 34 istituti nazionali.
Un percorso triennale, coordinato dal professor Bernardino Scialè e reso possibile grazie alla collaborazione con l’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della provincia di Fermo, presieduto da Anna Maria Calcagni.
“Un grande successo per il primo anno – ha sottolineato Ripari – con esiti dei test bimestrali a livello nazionale. Adesso siamo al secondo anno e sono state moltissime le richieste di iscrizioni da parte degli studenti delle classi terze”.
Dai 25 iscritti del 2018-2019, si è passati ai 31 di quest’anno. “Abbiamo fatto capire l’importanza di un progetto di questo tipo per venire incontro alle vostre esigenze – ha affermato la Calcagni, rivolgendosi agli studenti -. Questo è un primo approccio verso argomenti che poi diventeranno pane quotidiano nella vostra attività professionale. Il momento attuale è caratterizzato da una carenza di medici, quindi lo scopo è di farvi fare una scelta consapevole”.
E per l’avvio di questo secondo corso, ha tenuto a precisare, si sono scomodati addirittura i primari di diversi reparti del “Murri”, convinti dalla bontà e dagli obiettivi del progetto. “Avrete con voi Angelici di Medicina e Macarri di Gastroenterologia, oltre all’urologa Mariani” ha ribadito la presidente, auspicando che, per entrare a Medicina, aver fatto un percorso di questo genere potrà dare in futuro una spinta in più.
Le modalità del corso sono state illustrate da Scialè, protagonista insieme ai docenti Marucci, Taffoni, Cesari, Pistolesi e, non da ultima, la Tomassi con la sua collaborazione a livello organizzativo. “Si tratta di 50 ore annuali, suddivise in 20 con i docenti, 20 con i medici e 10 presso laboratori esterni”.
Per quanto riguarda il primo anno le tematiche vanno dall’apparato tegumentario (con l’accoppiata docente/dottore costituita da Cesari e Valeriani) a quello muscolo scheletrico (Pistolesi/Brunamontini), dal tessuto sanguigno e dal sistema linfatico (Marucci/Cancrini) all’apparato cardiovascolare (Taffoni/Marziali), mentre, per la seconda annualità, si va dall’apparato respiratorio (Taffoni/Calcagni) a quello digerente (Marucci/Macarri), dal sistema escretore (Pistolesi/Mariani) al sistema immunitario (Cesari/Angelici). “Ogni tema e ogni coppia docente medico è impegnata per due mesi – ha evidenziato Scialè -. Siamo partiti ad ottobre e l’ultimo test sarà il 6 giugno”.
A confermare l’utilità di questo tipo di formazione anche le alunne Sara Narcisi del terzo anno e Silvia Talia del quarto. E se la prima ha spiegato di avere le idee molte chiare sulle proprie scelte, la seconda ha parlato di una grande opportunità da un punto di vista dell’orientamento. “È un corso molto impegnativo, che sottrae ore allo studio pomeridiano. Lo consiglierei a chi è veramente interessato allo studio della biologia per approfondire argomenti che in classe, per questioni di tempo, vengono trattati più superficialmente”.
Alla presentazione del nuovo corso ha preso parte anche il dermatologo Valeriani che, al termine, ha tenuto la sua lezione con il gruppo delle classi terze.
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