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Bisonni, il candidato “rosso”
che piace anche alla destra

PORTO SAN GIORGIO - Renato Bisonni è il candidato sindaco che piace anche alla destra. Nel penultimo Consiglio comunale gli sono arrivati gli assist dall'opposizione. Tra provocazione e scherzo, il nome del primario dell'Oncologia del Murri, già assessore della prima giunta Loira, comincia tuttavia a circolare

di Sandro Renzi

 Renato Bisonni

Galeotto fu il Consiglio comunale di un settimana fa. Intervenendo sul bilancio di previsione, Renzo Petrozzi della Lega si lascia “sfuggire” una previsione piuttosto esplicita sul dopo Loira. “Sarà Renato Bisonni molto probabilmente il vostro candidato sindaco, per la sua storia personale e per la posizione di grande responsabilità che occupa nella società“. Parole mirate ed indirizzate, via web, ai consiglieri di maggioranza che, almeno quelli visibili on line in quel momento, non sembrano essersi scomposti più di tanto. Certo sarebbe stato quanto meno curioso osservare i volti di tutti di fronte a questa previsione che resta del tutto personale, si obietta da sinistra, ma forse, in fondo in fondo, neanche troppo se a distanza di due anni dalle amministrative si comincia già a cercare il futuro candidato sindaco e spuntano pure i primo nomi.  Non è un caso che anche Andrea Agostini di Fratelli d’Italia si rivolga a lui piuttosto che all’assessore al bilancio Filomena Varlotta sollevando la spinosa questione Tari nello stesso Consiglio. E sarà un caso che per ben due volte l’ex sindaco appelli Bisonni col titolo di “assessore”, carica che lo stesso ha rivestito nella passata giunta Loira. “Non era una provocazione -dirà Agostini giustificandosi- ma Bisonni era l’assessore con cui mi confrontavo di più ed avevo piacere di farlo”. Nulla di più di un lapsus insomma. Parlando di bilancio e di conti l’interlocutore prediletto dalla destra resta comunque colui che, in realtà, si posiziona ideologicamente dalla parte opposta. Non si capisce perché tanto FdI quanto la Lega a Bisonni si rivolgano chiedendo lumi anche sulla destinazione delle risorse.

La previsione o provocazione di Petrozzi non cade nel vuoto e quando ad intervenire è il capogruppo della Lega, Marco Marinangeli, la dose viene rincarata. “Petrozzi ha dato pubblicamente una informazione sul dopo Loira senza averlo detto prima a noi” scherza Marinangeli mentre a distanza Agostini col sorriso in bocca si lascia andare ad un altro commento:” E chi dice che non lo sosteniamo?”. Sarebbe un caso nazionale, ovvio. FdI a supporto di un candidato che affonda la sua storia politica nel Comunismo. E’ vero che in altri momenti Porto San Giorgio è stato una cartina tornasole delle dinamiche politiche nazionale, ma oggettivamente una coalizione così trasversale da includere destra e sinistra appare ancora molto lontana dalla realtà.  A meno che non si tratti di salvare il Paese. Ma non è il caso di Porto San Giorgio. Dai banchi della maggioranza, si fa per dire visto che i Consiglieri partecipano alla civica assise ancora da casa per effetto delle misure anticontagio, neanche un commento. Eppure i toni sono ovviamente scherzosi. Tanto che i più maliziosi ne hanno approfittato per interpretare il silenzio dem come un momento di imbarazzo tutto interno alla coalizione di centrosinistra che, prima o poi, dovrà affrontare il nodo candidati. L’unico che l’assist a Bisonni non lo fornisce è Carlo del Vecchio di Forza Italia. Gli rivolge i complimenti ed un netto “in bocca al lupo” per una candidatura al momento solo ipotetica, ma subito chiarisce che “il mio voto non lo avrà mai l’amico Bisonni perché siamo politicamente troppo distanti”. Il capogruppo di Fi rimarca anche come il centrosinistra “ne abbia tanti di candidati sindaci da sfornare a differenza nostra che non lo abbiamo ancora”. Una dichiarazione altrettanto esplicita, quanto quella di Petrozzi, che agita le acque questa volta nel centrodestra, reduce da due batoste elettorali in città e che annaspa ancora nel trovare un uomo o una domma da contrappore al candidato del centrosinistra, che si tratti di Bisonni o di un esponente targato Pd. Paradossalmente però, il primario di oncologia, potrebbe unire più di un candidato dem la coalizione che  è nata per sostenere Nicola Loira e che vede al suo interno una componente civica adesso più che mai vicina a Bisonni (si pensi alla mozione contro il 5G)  più che al partito di maggioranza relativa. Quella stessa componente civica alla quale appartiene Valerio Vesprini, assessore con delega al commercio ed alla sicurezza, che pur non mostrando ambizioni particolari nel voler guidare la città tra due anni, sotto sotto qualche pensierino forse ce lo starà facendo. Forte dell’essere un civico che potrebbe grattare voti anche nell’elettorato di centrodestra. Da qui a dire che il Pd non sarà della partita nella scelta del futuro sindaco ce ne passa naturalmente. Ma certo il consenso quasi bipartisan di cui sembra godere Bisonni, che si tratti di provocazione o, perché no, di semplice strategia del centrodestra per bruciare la sua candidatura, dà da pensare ai dem.

 

 


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