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Fondi ai sanitari nel cratere, Cesetti e Mangialardi: «PdL che va oltre l’assurdo, si rischia anche il paradosso»

CRITICA - Per gli esponenti dem si tratta di una legge «che potrebbe giungere perfino al paradosso di erogare un contributo a lavoratori del servizio sanitario che si trasferiscono in un Comune del cratere, pur continuando a esercitare la loro professione altrove»

Da dx Fabrizio Cesetti e Maurizio Mangialardi

«Lo abbiamo detto ieri in aula e lo ribadiamo oggi: la proposta di legge sugli incentivi all’insediamento di personale dipendente del Servizio sanitario nei Comuni del cratere sismico, approvata a maggioranza dal centrodestra, è un provvedimento che svilisce una questione drammatica e fondamentale come quella della carenza di personale sanitario nelle aree interne marchigiane e, in particolare, di quelle del cratere. Un qualcosa di inaccettabile nei confronti dei cittadini di quei territori da parte di chi l’ha proposta, ovvero i consiglieri Pasqui, Marcozzi e Santarelli, che sono riusciti a far passare questo testo solo grazie alla conclamata carenza istituzionale che caratterizza questa maggioranza». A dirlo sono il consigliere regionale del Partito Democratico Fabrizio Cesetti e il capogruppo dem Maurizio Mangialardi.

«Si potrebbero contestare molti aspetti di questa legge – spiegano i consiglieri dem – dalla esiguità delle risorse stanziate, appena 200 mila euro che serviranno a coprire a malapena una dozzina di unità rispetto all’enorme fabbisogno di personale sanitario nei territori del cratere, alla mancanza di criteri capaci di individuare con precisione le figure professionali necessarie. Sottolineiamo in particolare quest’ultimo aspetto, perché è importante che tutti capiscano che quegli incentivi potrebbero perfino essere destinati a personale tecnico e amministrativo, anziché a medici di medicina generale o pediatri di libera scelta, mancando così clamorosamente l’obiettivo, a nostro avviso totalmente condivisibile, di potenziare i servizi sanitari nelle aree del cratere sismico».

«Ma – sottolineano Cesetti e Mangialardi – l’inutilità e la dannosità di questo provvedimento di cui i consiglieri promotori immotivatamente si vantano, è certificata soprattutto dal fatto che, così come scritta, la legge offre un incentivo di circa 12 mila euro all’anno per l’insediamento del personale dipendente del servizio sanitario nei Comuni del cratere, ma non lo vincola allo svolgimento della sua attività professionale nello stesso luogo. Una legge che potrebbe giungere perfino al paradosso di erogare un contributo a lavoratori del servizio sanitario che si trasferiscono in un Comune del cratere, pur continuando a esercitare la loro professione altrove. Sarebbe stato sufficiente prevedere nel testo di legge questo semplicissimo vincolo tra insediamento territoriale ed effettivo svolgimento in loco dell’attività professionale per dare un minimo di dignità a questa legge. Così invece non è stato e, dunque, nessuno si senta offeso se ribadiamo ancora una volta il profilo goffo e bizzarro di questa legge, utile solo a gettare ancora una volta fumo negli occhi dei cittadini per mera propaganda politica e a discapito dei veri bisogni delle comunità, nonché del dovere di garantire a tutti il diritto alla salute».

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