Gli ospiti durante la festa della polizia penitenziaria
di Paolo Paoletti
“Il nostro compito è garantire la speranza”. Questo il motto del corpo di polizia penitenziaria che questa mattina, nel cortile del carcere di Fermo, ha celebrato la sua annuale festa. Ospiti del comandante della casa di reclusione Gerardo d’Errico, il Prefetto Mara di Lullo, il sindaco di Porto San Giorgio Nicola Loira, l’assessore Mirco Giampieri per il Comune di Fermo, il comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Porto San Giorgio Fabrizio Saverio Strusi ed altre autorità militari e civili. Nel corso della cerimonia sono stati letti i messaggi del Presidente della Repubblica Mattarella, del Ministro della Giustizia Andrea Orlando, del capo dipartimento amministrazione penitenziaria Eleonora Consoli e del provveditore regionale Ilse Runsteni.
Il commissario Gerardo D’Errico
E’ stato poi il comandante D’Errico a tracciare un bilancio della situazione nel carcere di Fermo ed il ruolo fondamentale della polizia penitenziaria nel 199° dalla fondazione del corpo.
“Il vecchio motto degli agenti di custodia era ‘Vigilando redimere’, due parole che riflettono l’ambiguità del ruolo e due aspetti difficilmente conciliabili: repressione e riabilitazione. Concetto che fa posto all’attuale motto della penintenziaria: ‘Il nostro compito è garantire speranza’. Un compito demandato al poliziotto penitenziario che, lontano dai riflettori e dal clamore mediatico, coniuga i compiti di polizia con il pesante onere di essere un tratto di unione tra la legge e il detenuto”.
Il reparto di polizia penitenziaria di Fermo, nell’anno 2015 ha assicurato 101 ingressi di persone provenienti dalla libertà, 38 ingressi da altre carceri, 22 scarcerazioni a fine pena, 60 permessi premio, 6 licenze premio e 4 permessi in libertà. Oltre a questo anche 8 atti di polizia giudiziaria stilati dal nucleo investigativo locale, 255 traduzioni di cui 20 nazionali, 126 regionali e 109 locali, per un totale di 796 unità di personale di polizia penitenziaria. In ultimo 7 detenuti piantonati in ospedale che hanno visto impiegato 169 unità. “Un numero – ha aggiunto il comandante D’Errico – che si appalesa in tutta la sua importanza quando si pensi che il nucleo traduzioni e piantonamenti di Fermo conta solo 3 unità e il reparto, in complessivo, conta 42 unità suddivise in 2 commissari, 2 ispettori, 5 sovrintendenti e 33 assistenti capo”.
Carcere di Fermo che eccelle anche nelle attività alternative: dal periodico l’Altra Chiave all’impegno quotidiano di due detenuti nella pulizia mattutina del quartiere Misericordia di Fermo, in collaborazione con il comune.
L’assistente Giovanni Damore riceve la ricompensa dal Prefetto
Celebrazioni che si sono concluse con la consegna della ricompensa da parte del Prefetto Mara Di Lullo all’assistente Giovanni Damore per aver rinvenuto, il 15 dicembre 2015, all’interno di un pacco contenente delle lenzuola, un quantitativo di eroina occultato nelle cuciture. Operazione che è stata di fondamentale importanza per la sicurezza dell’istituto.
Un momento della festa della polizia peniteziaria nel carcere di Fermo
L’assistente Giovanni Damore riceve la ricompensa dal Prefetto
Il Prefetto Di Lullo con l’assessore Giampieri e l’educatore Nicola Arbusti
Il Prefetto Di Lullo e il Commissario D’Errico
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