In dieci scatti Alessandro Miola
racconta l’ex campo di prigionia

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di Cristina Donati

Difficilissimo catturare l’anima di un luogo che nel corso degli anni ha visto il susseguirsi di passi di centinaia di migliaia di persone: quelli dei lavoratori, prima del linificio e poi della Conceria Sacomar, e quelli di internati e militari nella triste vicenda del campo di prigionia PG70 che da il titolo a questa esposizione del fotografo professionista e video cineoperatore di RaiTre Alessandro Miola. Dopo le anteprime del 25 aprile durante gli eventi ANPI all’Auditorium San Martino e del 4 giugno per “Turni d’arte” organizzato proprio alla ex conceria, da sabato 11 giugno (inaugurazione alle 17 – Sala degli Stemmi, Palazzo dei Priori) per una settimana sarà possibile ammirare questi scatti.
“Solo” dieci fotografie in bianco e nero, scelte fra le centinaia di scatti realizzati in diversi sopralluoghi, ogni volta alla ricerca della luce giusta, del tempo meteorologico più adatto e soprattutto dello stato d’animo perfetto per immortalare non solo muri e strade, ma soprattutto una sensazione che riesca a passare da chi realizza un’immagine e chi deve poi usufruirne, guardandola e percependo esattamente quello che l’artista voleva cogliere.
Ci è riuscito Alessandro Miola, attraverso il bianco e nero e il susseguirsi di luci e ombre che si fanno non solo apprezzare per la qualità, ma anche e soprattutto per l’emozione che riescono a trasmettere: un luogo i cui mattoni hanno da raccontare storie di sofferenza ma che, grazie ai nuovi progetti di rivalutazione in corso, potrebbe diventare uno spazio nuovamente fruibile, e quindi di luce.


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