Trent’anni dopo il referendum consultivo per l’unificazione di Fermo e Porto San Giorgio

Il Comitato "Abramo Mori" ricorda il passato e pensa al futuro
da sinistra Emiliani, Rossi e Del Gobbo

da sinistra Emiliani, Rossi e Del Gobbo

FERMO – Appuntamento all’Hotel Astoria in occasione del trentesimo anniversario della storica votazione, avvenuta il 15 giugno 1986: furono allora 871 i voti con cui il NO vinse. L’intento del comitato è oggi, nuovamente, quello di riprendere la via di Abramo Mori, promotore del referndum dell’epoca, seguendo le sue tre direttrici:
mobilitare la società civile (anche contro i partiti come avvenne nel 1986)
innovare le politiche istituzionali ed imprenditoriali
unire il Fermano, dicendo addio ai campanilismi, ai sentimentalismi e alla gestione del solo esistente.
Si è quindi parlato di passato, ma anche di presente e futuro, visto che il coordinamento territoriale del Comitato Abramo Mori-Unione Fermana molte cose sono avvenute nel territorio in questi trenta anni, ma i problemi sono rimasti tutti; anzi sono aumentati e si sono aggravati sia nei settori economico-sociali che in quelli politico-istituzionali. Si riprenderà quindi presto la strada tracciata da Mori, con nuove proposte ed iniziative volte ad affrontare nuovamente la questione.
Oltre al coordinatore del comitato Prof. Giuseppe Rossi, presenti l’avv. Fabrizio Emiliani (Sindaco all’epoca) e Renzo Del Gobbo, che nelle sue funzioni di vice segretario del Comune di Fermo fu findamentale nella raccolta delle firme.


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