“Il nostro ritrovarci oggi pomeriggio qui è stato un gesto spontaneo e di solidarietà nei confronti di tutta la famiglia Amadio”. Nessuno è rimasto indifferente all’incendio doloso che ha devastato lo chalet Moyto. Soprattutto ad essere toccati sono i gestori delle altre attività balneari e ristorative della città di Porto Sant’Elpidio. Una delegazione composta da tutti gli imprenditori del litorale elpidiense, nel pomeriggio di ieri, attorno alle 16, si è recata davanti a quel che resta dello stabilimento balneare devastato dalle fiamme. Operatori che si sono stretti accanto a Marco e Franco, ancora sconvolti e scossi dai ricordi che risalgono a solo poche ore prima.
“Quello che questa mattina è accaduto qui, è una forte ferita non solo per la famiglia colpita, ma per tutta la nostra città. Quello che ci troviamo a chiedere oggi, è un intervento immediato da parte del prefetto e del sindaco. Un’azione rivolta alla sicurezza che è fondamentale per tutti gli stabilimenti balneari, le attività ristorative e commerciali del settore – spiega Piero De Santis, proprietario del ristorante Il Gambero – La città di Porto Sant’Elpidio deve essere in mano ai suoi cittadini, non ai criminali”. Una tragedia che ha colpito tutti, quella del Moyto, il quale fino ad oggi era uno degli stabilimenti balneari del litorale elpidiense maggiormente frequentati. Un’apertura annuale, con un calendario estivo già concordato da mesi. Il quale però non andrà perso, grazie alla solidarietà delle altre realtà commerciali. “Abbiamo deciso che il calendario degli eventi del Moyto, già concordato da tempo sarà rispettato – conclude De Santis– Noi tutti metteremo a disposizione le nostre strutture al fine di garantire, con un tour itinerante, che il lavoro possa continuare”.
Un cordoglio di tutta la città, alla quale si è unito anche il sindaco Nazareno Franchellucci: “L’episodio accaduto oggi allo chalet Moyto, che collateralmente ha colpito anche lo chalet La Vaca Paca, rappresenta una delle pagine più tristi utilmente scritte nella nostra città, solo paragonabile a quanto accaduto due anni orsono ad una attività della zona industriale nord. I numeri in calo dei reati sulla costa non devono assolutamente far dormire sonni tranquilli a nessuno, e questo episodio ne è l’ennesima riprova – afferma il primo cittadino elpidiense – Occorre, come giustamente dice il Prefetto, con cui oggi ho avuto un lungo colloquio, proseguire sulla strada del piano territoriale di coordinamento e sul presidio costante del territorio, supportati dalla sempre puntuale attività della polizia municipale. Mi auguro realmente che in breve tempo si concludano le attività di indagine per fare luce sulla vicenda. Inoltre esorto tutti coloro che hanno informazioni utili per gli inquirenti di non barricarsi dietro un muro di omertà, ma di denunciare. In conclusione rinnovo a nome di tutta l’amministrazione comunale la solidarietà ai titolari delle due attività che, ne sono convinto, avranno la forza e la determinazione di rialzarsi e di non farsi piegare le gambe da nessuno”.
Vicinanza anche da parte dell’amministrazione di Sant’Elpidio a Mare, città dove negli anni passati con delle collaborazione lo chalet Moyto aveva allestito diversi eventi. “Esprimo la mia solidarietà a Marco Amadio e a tutto il suo staff per quanto accaduto la notte scorsa a danno del suo chalet a Porto Sant’Elpidio, lo chalet Moyto – queste le parole del sindaco Alessio Terrenzi – All’imprenditore elpidiense va la solidarietà mia personale e di tutta l’Amministrazione Comunale che condanna in modo deciso quanto accaduto”.
(Maikol Di Stefano)
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