“L’uscita del comune di Fermo dal Consorzio di Sviluppo Industriale del Fermano(COSIF) è stato a nostro avviso un grave errore politico. Con questo atto la città tradisce il suo ruolo di comune capofila e di coordinamento del territorio sul piano dei servizi agli altri comuni, specialmente quelli più piccoli che sono la maggioranza. Tradisce inoltre anche la propria storia in quanto proprio da Fermo era partito negli anni ’90 il progetto di un ente come il Cosif per fornire servizi ai comuni stessi ma anche alle imprese e all’economia del territorio. Questo soprattutto per sopperire alla mancanza di un Ente come la Provincia“. Inizia così l’intervento dal capogruppo PD Pierluigi Malvatani dopo la decisione del consiglio comunale di giovedì scorso.
“Ci sembra oggi veramente assurdo che la città più grande -scrive Malvatani – in un contesto nazionale nel quale si va alla ricerca di servizi integrati con la fusione stessa dei piccoli comuni, che devono costituire consorzi, sia promotrice principale della fuoriuscita che favorirà quasi sicuramente la chiusura del Cosif che è un consorzio già esistente e che, pur nelle difficoltà sorte in questi anni, ha fornito servizi a comuni(basti pensare al SUAP con circa 1500-1600 pratiche all’anno) e alle aziende. Dov’è la coerenza dell’Amministrazione Calcinaro, che ha votato favorevolmente dapprima alla ricapitalizzazione(ottobre 2015) e successivamente al bilancio preventivo per poi, in maniera inspiegabile, proporre al consiglio comunale il recesso dal Cosif? A cosa è servito inoltre istituire un albo dei professionisti per la progettazione europea quando con il Cosif il Comune poteva predisporre progetti di elevata qualità a costo zero essendo consorziato? E’ vero che il Conzorzio negli anni scorsi ha passato periodi di profonda crisi che però ci risulta ormai superata con l’insediamento del nuovo cda, diretto dal presidente Bellesi, il quale ha portato al contenimento delle spese del 46,5% e ad un utile in soli due anni di amministrazione”.
Capogruppo Pd che prosegue: “Dal comune di Fermo noi ci aspettavamo un’operazione inversa, nel senso che la nostra città capoluogo, proprio nel momento in cui è completamente cambiato il ruolo delle Province, doveva impegnarsi nell’ulteriore risanamento e rilancio del Cosif per unire il Fermano intorno ai grandi temi della integrazione dei servizi, della ricerca e dell’economia del territorio con un nuovo dinamismo nei confronti delle innumerevoli piccole aziende che sono il cuore della nostra economia. Il ruolo del Cosif va quindi rilanciato e bisognerebbe lavorare affinchè sia integrato, sostenendo un impegno specialistico in quello che sarà il futuro della provincia di Fermo, la quale in base agli orientamenti nazionali avrà un compito di coordinamento di un’area vasta dove non possono venir meno oltre all’aspetto generale dei servizi anche lo sviluppo economico e la crescita. Nessuna legge imponeva al comune di Fermo di uscire, in quanto il Cosif è un Consorzio e non una società partecipata. Noi auspichiamo che l’amministrazione Calcinaro ritorni sui suoi passi e svolga un ruolo importante nel coordinamento con gli altri comuni offrendo l’immagine di una città che vuole essere al servizio del proprio territorio”.
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