Auspicavo pure che l’accordo andasse a sfociare ben oltre lo sport e coinvolgesse anche le municipalità. Ma ai dialoghi non seguirono i fatti. Tempi prematuri. Oggi apprendo con piacevole sorpresa l’iniziativa dell’ex sindaco Riccardo Treggiari, paladino della costituzione della Città dei Sibillini mediante la fusione tra Amandola e Comunanza. Piacevole sorpresa, perché Treggiari era noto per il suo profondo amor di campanile, ossia attaccamento esclusivo alla propria città. Ricordo che, dopo il succitato articolo, mi disse amichevolmente, e testuale, che la rivalità storica tra i due centri non poteva mai essere superata.
Mutare opinione, previa attenta e ponderata meditazione della realtà, è merito non da poco. La strada che avvicina alle cose giuste è per tutti lastricata di errori. Essenziale è prenderne consapevolezza e correggersi.
D’altra parte, il più grande autore latino in una lettera all’amico Attico scrive (tradotto) che “nessun sapiente ha mai asserito che sia incostanza il mutar parere”.
Ma la Città dei Sibillini, prospettata da Treggiari, dovrebbe includere anche altri centri montani. Infatti la innegabile crisi economica dell’entroterra, generalmente in via di spopolamento, si può contrastare solo con una “social catena” tra questi paesi, che dovrebbero far fronte unico a difesa dei loro interessi comuni.
Di Attilio Bellesi
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