Aggressione in via Veneto,
Di Cosmo (Cgil): “Subito in piazza
contro il razzismo”

maurizio di cosmo

Maurizio Di Cosmo

Sull’aggressione subita da Emmanuel, un 36enne di origini nigeriane ieri pomeriggio per mano di un 39enne fermano, interviene il segretario generale della Cgil di Fermo, Maurizio Di Cosmo: “L’aggressione ad Emmanuel in coma per l’odio e l’ignoranza. Esprimiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza a Emmanuel e alla moglie Chimiary per la barbara aggressione subita. Ma sentiamo anche un forte sentimento di rabbia contro l’odio, il razzismo, la stupidità umana e l’ignoranza che questo ennesimo fatto di cronaca rappresenta.
Non c’è certamente nessuna giustificazione, nessuna comprensione per questo efferato crimine. Un uomo è in coma irreversibile, un altro uomo gli ha rubato la vita, il futuro, tutto quello che aveva. La sua compagna rimane sola ed a lei va tutto il nostro affetto. Il terribile fatto di cronaca è figlio di questi nostri tempi pieni di barbarie e di incomprensioni che stanno coinvolgendo anche la nostra civilissima comunità fermana. E’ figlio di un mondo sbagliato che si nutre di tante sciagure e sofferenze. Ma noi dobbiamo batterci fino allo stremo delle nostre forze contro l’odio e l’ignoranza. Dobbiamo riconquistare l’onore del rispetto degli altri, dei “diversi”, dei nuovi arrivati. Dobbiamo riuscire a riaffermare il carattere solidaristico della nostra comunità partendo, oltre che dai valori e sentimenti autenticamente umani, anche dalla corretta interpretazione del fenomeno dell’immigrazione negando la cittadinanza, questo si, a tutti coloro i quali animati da false paure o da strumentali ambizioni politiche, vogliono costringerci a vivere in un sistema di pauraCosa sta succedendo alla società fermana? L’aggressione ad Emmanuel segue una serie di fatti, dalle bombe contro le chiese agli incendi di barche, chalet o altri esercizi commerciali, che stanno suscitando molte preoccupazioni ma nessuna appropriata reazione delle istituzioni e della comunità.
Dobbiamo dire basta a questo clima di violenza e di intimidazione; lo dobbiamo dire a gran voce mobilitandoci ad iniziare da un’immediata manifestazione in piazza contro l’odio, il razzismo e la violenza e, per riaffermare i valori costituendi la nostra società: la solidarietà, l’accoglienza, la legalità democratica, il rispetto per ogni uomo, per ogni donna. In tal senso, stiamo in queste ore contattando tutte le associazioni, le forze politiche e le istituzioni”.

Sulla drammatica vicenda interviene anche la Cgil regionale:”La segreteria regionale della Cgil Marche esprime solidarietà alla moglie del giovane ospite del seminario vescovile di Fermo, rimasto vittima della cieca violenza razzista di un italiano.  Si tratta di un nuovo episodio, registrato negli ultimi giorni nelle Marche, di grande intolleranza e odio razziale. Solo pochi giorni fa, a San Benedetto, ambulanti bengalesi sono stati aggrediti perché accusati di non conoscere il vangelo. Tutto questo desta sgomento e invita a riflettere sul clima xenofobo e di paura diffuso, alimentato da più parti, talora anche a livello istituzionale. Una deriva cui è necessario porre un freno attraverso il riconoscimento dei diritti sociali, civili e politici degli immigrati, dei rifugiati e dei richiedenti asilo. Tutto ciò si può realizzare eliminando i molti ostacoli culturali e istituzionali che impediscono di accogliere i migranti anche nella nostra regione. Questi episodi sono solo la punta dell’iceberg di un razzismo quotidiano, fatto di piccoli gesti e di parole, che spesso esitiamo a contrastare: su questo, tutti dobbiamo interrogarci”.


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