Il Senatore Francesco Verducci ospite nella redazione di Cronachefermane
“Emmanuel e Chimiary avevano lasciato la Nigeria e l’orrore della furia omicida dei carnefici di Boko Haram. Hanno affrontato una traversata drammatica, durante la quale Chiamiary incinta ha perso il suo bambino. Poi finalmente l’accoglienza in Italia, e il trasferimento a Fermo dove si sono sposati pochi mesi fa e hanno iniziato una nuova vita. Ieri, per strada, due bulli razzisti hanno iniziato ad insultare Chimiary. Emmanuel è intervenuto per difendere l’onore della sua ragazza. I due lo hanno massacrato con una spranga divelta da un cartello stradale. Hanno continuato a menarlo anche dopo che aveva perso i sensi. Hanno aggredito anche Chimiary. Emmanuel dopo ore di coma, ha da poco finito la sua vita. Chimiarý in prognosi in ospedale. Le bestie che li hanno aggrediti non valgono una goccia del loro sangue. Mi stringo ad Emanuel e a Chimiarý e a tutti coloro che vogliono costruire un mondo in cui vivere insieme, facendosi carico ognuno delle difficoltà e dei drammi dell’altro”, così il Senatore Francesco Verducci, sugli avvenimenti che hanno sconvolto i cittadini fermani.
“La nostra comunità, che in queste ore si sta mobilitando – prosegue Verducci –, è la dimostrazione che l’odio e la barbarie non passeranno. Ma non basteranno i soliti riti. La reazione deve essere la più forte possibile, istituzioni, associazioni, cittadini insieme. Niente giustifica quanto avvenuto oggi. I colpi ad Emmanuel e Chimiary sono un colpo e una violenza inferti ad ogni fermano. Quei colpi riguardano noi, e dobbiamo reagire mettendo in campo e lottando per far vincere la forza dei nostri valori, quelli che hanno fatto del fermano una grande comunità coesa e solidale”.
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