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In 2 mila per ricordare Emmanuel

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Don Vinicio rende omaggio ad Emmanuel sul luogo dell’aggressione

di Cristina Donati

(foto Alessandro Giacopetti)

Un corteo di oltre 2 mila persone arrivate da tutta la regione e non solo, quello che alle 21 di questa sera da Piazza del Popolo ha percorso Via Veneto per arrivare fino al luogo dove Emmanuel ha trovato la morte. A guidare il lungo fiume di gente sono stati i migranti ospiti del seminario arcivescovile. “Siamo tutti extracomunitari”, uno dei cori gridati dai presenti. Tanti anche i cartelli con la scritta: “Sono Fermo contro il razzismo”. Il luogo dell’aggressione è stato decorato con tanti palloncini colorati a testimonianza dell’appoggio di tutte le associazioni presenti e della vicinanza alla vittima e alla moglie Chynierie.

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Il luogo dell’aggressione

E’ stato poi Don Vinicio Albanesi a chiedere  un minuto di silenzio e di raccoglimento per ricordare Emmanuel. Subito dopo si è ripartiti alla volta della piazza per il concerto: “No al razzismo”.

ragazziRagazzi che in coro hanno pronunciato frasi come: “La nostra Europa non ha confini”, “Siamo cittadini del mondo”. Una bandiera arcobaleno gigante ha accompagnato il cuore del corteo. Tanti i commenti alle notizie degli ultimi giorni, in primis all’offerta di tutti i suoi beni fatta da Amedeo Mancini a Cynierie :”Vogliamo giustizia per Emmanuel – dicono i presenti –  e l’offerta di chi vuole cedere i beni non ci comprerà. La vita non ha prezzo“.

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Il sindaco Calcinaro sul palco di piazza del Popolo

Un messaggio, quello che Fermo ha voluto lanciare questa sera, fatto di  accoglienza, senso di comunità e richiesta di giustizia. In piazza del Popolo erano tanti anche i bambini presenti. Nuove generazioni che devono fare della convivenza e del rispetto del prossimo la normalità quotidiana.  Spazio poi alla musica. Ad aprire il concerto Federico D’Annunzio. Tutti insieme per ribadire il messaggio: Fermo non è una città razzista.

A condurre la serata Claudia Koll. Presente in piazza anche la vedova di Emmanuel, Chynierie, visibilmente provata e assistita dalle volontarie della Croce Rossa. Sul palco è salito anche il sindaco Paolo Calcinaro, visibilmente letteraemozionato: “Rappresento una città che non è riuscita a difendere i valori di solidarietà. Non per questo non possiamo dire che Fermo  non è una città di accoglienza. Dobbiamo  lavorare nelle scuole per trasmettere l’antirazzismo entrando nelle classi facendo conoscere le storie dei profughi”. E’ stata poi la volta di Maurizio Di Cosmo della Cisl: “Fermo è una città accogliente, dobbiamo metterci tutti insieme per dire no al razzismo. Le organizzazioni sindacali insieme a cittadini e istituzioni  devono rivalutare i valori della convivenza democratica, contro la paura e l’ignoranza”. Tante le realtà associative presenti da tutta la regione. Veniamo fermati da alcuni rappresentanti della comunità senegalese e dei cittadini di Porto Potenza Picena. Vogliono farci leggere loro lettera, rigorosamente scritta a mano e che rappresenta lo spirito della serata: “Ci teniamo a sottolineare – scrivono – che l’intolleranza provoca il razzismo, chiediamo che si riconosca l’immigrato come una risorsa per il Paese. Alcuni comuni tentano di respingere gli immigrati, rifugiati e profughi di guerra, ma molti cittadini si oppongono dimostrando che il futuro si costruisce mettendo insieme culture diverse”.

Qualche momento d’incertezza quando sul palco è salito Don Vinicio Albanesi che è stato accolto con qualche fischio. Il sacerdote ha subito preso parola ribadendo: ” Non voglio che quanto avvenuto resti un incidente tra un italiano e un nero”. Don Vinicio che ha ricordato Giuliano Costantini morto a Marino del Tronto: ” Ex tossico, che dopo anni non ha ancora trovato giustizia ed è per questo che mi sono costituito parte civile in questa vicenda di Emmanuel”. Don Vinicio ha poi annunciato la sua richiesta di andare a trovare Amedeo Mancini: “Se vuole ricominciare, le porte della comunità sono aperte”.

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Chynierie in piazza del Popolo

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La conduttrice Claudia Koll

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