La Croce Rossa dei Sibillini, sede di Comunanza (AP) che opera in appoggio all’Ospedale di Amandola, agendo su tutto il territorio dei Sibillini che comprende le tre province di Ascoli, Fermo e Macerata, ha compiuto in poco più di sei mesi due spedizioni umanitarie nella Bosnia Erzegovina. La Cri si è avvalsa dell’aiuto degli Apostoli della Divina Misericordia, associazione nata a Fermo tre anni fa ed ora attiva anche a Comunanza, che sostiene 350 poveri nel Fermano e nell’Ascolano con beni di prima necessità.
Le due spedizioni sono state richieste dall’associazione Nuovi Orizzonti che risiede nei pressi di Medjugorje, la quale aveva a sua volta raccolto l’appello delle autorità locali, in seguito ad una tremenda alluvione che aveva isolato milioni di persone nel nord della Bosnia, nel maggio del 14.
La prima spedizione è avvenuta nel novembre 2015. La CRI Sibillini, che ha messo a disposizione operatori ed il proprio Tir con 130 quintali di prodotti di prima necessità, si è recata nella città di Odozak, nel cuore del territorio alluvionato, trovando una situazione di povertà e di grave arretratezza, proprio nella civilissima Europa.
La seconda spedizione, con la stessa quantità di prodotti raccolti in diverse zone del centro Italia, da Città di Castello a Pescara, oltre che nel Fermano ed Ascolano, è stata consegnata a Nuovi Orizzonti che assiste ben 500 famiglie bisognose, tra le quali una comunità di Cattolici scampati nel 1995 alla strage di Srebrenica. Gli operatori della CRI e degli Apostoli hanno visitato la baraccopoli nel paese di Grude, a 50 Km da Mostar, ridotta da 20 anni in pessime condizioni.
Dopo queste esperienze, rese ancor più difficili dalle tante pratiche burocratiche e autorizzazioni internazionali, si sono attivate le sedi internazionali della Croce Rossa di Roma e di Ginevra, le tre associazioni, CRI Sibillini, Nuovi Orizzonti e Apostoli della Divina Misericordia hanno in progetto una terza per Natale, rivolta sia agli alluvionati di Odozak sia ai profughi di Grude.
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