“La verità sui fatti che non da qualche mese, ma da alcuni anni accadono a Fermo, sta emergendo nonostante tentativi di mistificazione e colpevoli sottovalutazioni. Esiste, intorno a settori degli ultras, un ambiente violento e sconsiderato, infarcito di ‘parole d’ordine’ razziste e xenofobe, contiguo a gruppi neofascisti come ‘Casa Pound’ e ‘Aries’; un coacervo reso pericoloso, in tutta Italia ed in Europa, da oltre un decennio di propaganda razzista (contro gli immigrati, i rifugiati e le realtà di solidarietà ed accoglienza), che, a Fermo, è stato sottovalutato o persino blandito da una parte del potere cittadino“. L’Altra Fermo e Sinistra Unita lanciano un vero e proprio allarme neofascismo e xenofobia in città.
“Che Marco Bordoni e Martino Paniconi non siano ‘anarchici’ lo avrebbe capito anche un bambino – scrive la sinistra fermana – sbirciando il profilo facebook di uno dei due; i quali sono invece, con evidenza, legati allo stesso contesto e nutriti della stessa retorica fascistoide e violenta di Mancini. Non è un caso che ora il ‘braccio istituzionale’ di questi gruppetti, “Fratelli d’Italia”, venga allo scoperto con un vergognoso manifesto contro Don Vinicio Albanesi; con un testo che ripete tutti i luoghi comuni e le falsità che imperversano su siti leghisti e neofascisti, oltre che sul profilo di Paniconi. Aveva, invece, pienamente ragione lo stesso Don Vinicio Albanesi nell’intuire che questi gesti criminali sono maturati (anche se in forme diverse) nello stesso ambiente, pericoloso proprio per questo miscuglio di incultura, propaganda razzista e atteggiamenti violenti; e ha fatto bene Don Vinicio, hanno fatto bene le associazioni e le forze sindacali e politiche (che hanno promosso le manifestazioni antirazziste ed antifasciste di queste settimane) ad alzare la voce e sollevare quel velo di ipocrisia provinciale diffuso da una preoccupante ‘zona grigia’. Quest’ultima non è meno pericolosa dei violenti, perché è più diffusa e può far sentire ai quei soggetti la legittimazione delle loro azioni criminali”.
Una presa di posizione forte e chiara. “Occorre che le istituzioni democratiche della città – concludono L’Altra Fermo e Sinistra Unita – prendano atto, con ben altra consapevolezza, della pericolosità sia di questi ambienti malamente politicizzati e razzisti, che dell’ambiguo paternalismo finora mostrato verso di essi. Siamo convinti che indagini ed attività giudiziaria non si fermeranno a verità rassicuranti, ma verranno approfondite con tutto il rigore e la consapevolezza necessari, e che vengano perseguiti, secondo la legge, anche coloro che, con diversi strumenti, hanno gettato fango e continuano a diffondere bugie razziste sul lavoro della Caritas, della Comunità di Capodarco e di tutte le realtà impegnate in un lavoro straordinario, serio, difficile, di accoglienza, solidarietà, integrazione. A queste realtà, siano esse di natura religiosa o laica, va tutta la nostra solidarietà; ad esse e alle comunità di immigrati o richiedenti asilo continueremo ad essere vicini. Non consentiremo che il seme del razzismo e del neofascismo si estenda ulteriormente nella nostra città, perché amiamo Fermo, la sua tradizione democratica, di umanità e di solidarietà, infangata non da chi mette a nudo i problemi e la verità, ma da chi compie azioni o diffonde idee non solo incostituzionali, ma disumane ed estranee all’identità autentica dei fermani”.
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