“In un momento di difficoltà sociale estrema come quello che la nostra città sta attraversando mi aspettavo da tutte le forze politiche un atteggiamento diverso. In momenti come questo, dopo la condanna ferma e decisa, quale doveva esserci per un gratuito insulto di matrice razzista il ruolo di noi partiti e movimenti , a mio parere, doveva essere quello di collaborare con le Istituzioni tutte per cercare di superare le angosce dei cittadini e di noi tutti e i problemi che si sono generati, come si era cominciato a fare col documento unitario votato nel Consiglio Comunale di urgenza e con quello regionale a seguire”. Inizi così l’intervento del segretario dell’Unione comunale Pd di Fermo Germana Ciccola.
“Dovremmo intervenire a mezzo stampa – piega – per proporre qualcosa di concreto e cito alcuni esempi. Ragionamenti per placare la frattura interna alla città, eliminare le faziosità che ritengo pericolosissime in questo frangente, recuperare il giusto senso di ciò che associazioni come la Comunità di Capodarco svolgono in questa città, collaborare con le Istituzioni per sottoporre istanze a livelli più alti un nuovo sistema di integrazione d accoglienza. Ogni città dovrebbe fare la sua parte in questo senso, perché se i centri di accoglienza fossero più piccoli e distribuiti sarebbe più semplice l’integrazione e vi sarebbe maggior controllo. Il controllo è necessario perché in un’epoca di crisi economica in cui le persone tutte si sentono abbandonate e più “povere” è facile che nascano conflitti sociali e possa ingenerarsi una spirale razzista”.
Germama Ciccola aggiunge: “Non voglio entrare in quest’occasione nel merito della querelle creatasi intorno alla figura di Don Vinicio in sé. Vorrei solo rivolgere un invito a riflettere sul ruolo che da sempre le Associazioni, come anche la Comunità di Capodarco, svolgono rispetto alla disabilità e all’accoglienza. Proviamo ad immaginare cosa accadrebbe se non vi fossero. Non si pensi che senza di esse si riuscirebbe ad andare avanti. Probabilmente e come sempre solo chi per tristi necessità ne usufruisce posso capirne a pieno il ruolo svolto, anche in una comunità come la nostra. Bisogna intervenire sulle nuove generazioni perché non crescano col germoglio del razzismo in cuore. E’ vero che sono abituati più di noi ad avere maggiori rapporti di integrazione con le altre culture, ma il mondo quale lo vediamo nella fotografia attuale di oggi si sta riposizionando sul tema dell’intolleranza. Dal dialogo e dalle Istituzioni per me riparte tutto. Con le contrapposizioni e i toni esasperati rischiamo solo di creare altre situazioni “incendiarie”. E un’altra ferita la nostra città non la merita. Cerchiamo noi che abbiamo un ruolo di essere “buoni maestri”. Dobbiamo scrollarci di dosso l’immagine di città razzista, ma non solo a livello mediatico, ma culturale e profondo. Perché quanto successo non accada più, perché tutti , ognuno per la sua parte, dovremmo aver capito cosa l’ignoranza, la non tolleranza e la mancanza di dialogo possono comportare. Quindi la mia proposta è di riportare le questioni nelle sedi competenti istituzionali con le quali partiti e i movimenti devono collaborare elaborando proposte concrete. Lì è la vera competizione, a mio parere, nelle idee migliori da mettere in campo. Mi appello anche al Sindaco Paolo Calcinaro, con cui ci siamo già confrontati su alcuni temi affinchè cominciamo al più presto ad elaborare fatti concreti per il bene di Fermo, dei nostri concittadini e delle persone che vengono qui in accoglienza. Mi aspetto molto da questo punto di vista”.
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