Ripascimento, Pavoni:
“Invece di chiedere scusa negano tutto”

PORTO SAN GIORGIO - Il coordinatore FI: "Questa è l’ultima estate prima delle elezioni ed era l’ultima occasione per l’amministrazione per recuperare consenso tra gli operatori. Però tutto le si è rivoltato contro"
Francesco Pavoni

Francesco Pavoni

“Quello che è accaduto in questi giorni a Porto San Giorgio è molto grave e – la critica del coordinatore comunale di Forza Italia, Francesco Pavoni, rivolta all’amministrazione – mi riferisco ai lavori di ripascimento della costa ed all’insabbiamento dell’imboccatura del porto. E su ciò l’amministrazione comunale, in primis il sindaco, dovrebbe avere la decenza di ammettere di aver sbagliato senza tentare di difendersi sostenendo l’indifendibile. Basterebbe chiedere scusa ai sangiorgesi ed agli operatori turistici dicendo: ci siamo sbagliati, abbiamo trascurato la questione, non abbiamo dialogato con l’amministrazione Regionale, scusate. E sicuramente tutti avrebbero compreso, ma è tipico della sinistra negare l’evidenza. Ora mi domando come, in una zona ad elevato trasporto solido di sedimento in direzione sud, che tra l’altro ha causato forti fenomeni di erosione della costa e l’insabbiamento dell’imboccatura del porto, si possa pretendere che depositando tonnellate di sabbia ad alcune centinaia di metri dalla riva e vicino al porto, questa possa arrivare fino al bagnasciuga, così da permettere il ripascimento. Sono certo che utilizzando idonei traccianti (sabbia colorata per esempio) in minime quantità da miscelare alla sabbia normale, ritroveremmo questi granelli davanti all’imboccatura del porto (metodo più semplice usato per la verifica del trasporto solido lungo le coste). Quindi, in sintesi, si spende per ottenere un risultato inutile che causa un danno, che porterà ad ulteriore spesa. Mi chiedo ancora, come si fa, per quanto la sabbia possa essere pulita, a non pensare che al suo interno possa esserci materiale galleggiante che rimescolato in acqua crei schiume, presenti in prossimità degli scogli, così da far pensare ad un mare inquinato? Inoltre vedere una draga a pochi metri dalla spiaggia penso sia, sotto l’aspetto paesaggistico ed estetico, a dir poco avvilente. Credo che tutti questi lavori potevano essere rinviati a dopo l’estate, ormai per quest’anno la spiaggia aveva la sua forma, gli operatori si erano rassegnati e non si sarebbe creato alcun disagio. Il punto tuttavia è questo: questa è l’ultima estate prima delle elezioni ed era – chiude Pavoni – l’ultima occasione per l’amministrazione per recuperare consenso tra gli operatori. Però tutto le si è rivoltato contro”.

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