di Maikol Di Stefano
Soddisfazione e voglia di andare avanti, questo è quanto ha lasciato in eredità “La festa jo la staziò… de la patata fritta”. Un evento nato dalla voglia di chi nel borgo marinaro ci è nato e cresciuto, persone che hanno così voluto riportare in auge, a distanza di 40 anni quello che un appuntamento fisso dei loro padri. Genitori che tutti insieme venivano individuati con un nome, Chasbak. “L’evento ha bissato le nostre speranze. Avevamo il sogno di riportare la gente del paese nel luogo dove è nato il paese stesso, il centro del borgo marinaro, ovvero la stazione. La nostra fino alla partenza della festa era solo la speranza che si potesse realizzare l’evento in se, mentre finito tutto, abbiamo fatto i conti reali di quanto accaduto. Tavoli e sedie piene, con persone che non hanno neanche trovato un angolo dove poter appoggiarsi; la parte gastronomica è riuscita alla grande, al punto tale che alla fine dell’evento il 90% dei materiali acquistati, sono stati sfruttati e venduti. – spiega Fabio Stortini, che insieme a Diego Quaranta e Andrea Abruzzetti è stato uno dei promotori della festa – Tutti gli eventi in programma nelle due serate, sono andati via lisci senza intoppi”.
I promotori dell’evento, da sinistra: Andrea Abruzzetti, Fabio Stortini e Diego Quaranta
Una festa quella della stazione, che potrebbe anche sancire il cambio definitivo all’interno dell’associazione di quartiere centro. Una realtà quella dell’organizzazione del quartiere, che oramai da mesi va avanti senza trovare degli sbocchi definitivi. “Magari il voler fare tutto alla perfezione ha portato a creare dei piccoli ritardi, ma nessuno si è lamentato, anzi dalle prime voci che arrivano, in molti sono stati soddisfatti e contenti per la festa. Tutto è filato liscio, considerando che nessuno di noi ha un esperienza tale da poter gestire eventi del genere, ma con l’aiuto di molti e con la perseveranza e voglia di fare le cose, il risultato finale è stato pressoché perfetto”. Prosegue lo stesso Stortini, che poi apre una parentesi sul ricordo che il mondo Chasbak e l’Ant, associazione a cui saranno devoluti gli utili, hanno voluto dedicare alla memoria di Paolo Passamonti. Il 25enne, scomparso poche settimane fa, dopo aver lottato a lungo contro un male. “Il momento più sentito e più emozionante è stato quello dedicato a Paolo Passamonti. Noi organizzatori abbiamo voluto coinvolgere tutti gli amici di Paoletto, e abbiamo dato loro carta bianca e il tempo che volevano per ricordarlo, ma quel momento è stato solo ed esclusivamente loro. Chiunque ha partecipato a quei 15 minuti dedicati al suo ricordo, non li dimenticherà facilmente. Paolo sarà sicuramente orgoglioso dei suoi amici. Un ringraziamento particolare, oltre ai volontari dell’Ant che si sono prodigati durante la festa, va anche ai ragazzi che nel montaggio delle attrezzature si sono ritrovati con noi già al sabato mattino presto, per poi ritrovarsi di nuovo a fine festa per smontare di nuovo. Nessun nome in particolare da fare, i ringraziamenti diretti vanno a tutti coloro che ci hanno aiutato a realizzare l’evento con la loro partecipazione fisica diretta, ma anche a tutti coloro che hanno partecipato alla festa e si sono presentati anche solo per una birra. Il risultato, alla fine, è andato oltre le speranze, per questo posso solo ringraziare tutti”.
Il ricordi per Paolo Passamonti da parte degli amici
Lo staff de “La festa jo la staziò… de la patata fritta”
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