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Era Domani, il progetto dello Sprar nei quartieri

FERMO - Nella sala Cipriani del Ricreatorio San Carlo si è tenuto un incontro promosso dallo Sprar al fine di presentare alla cittadinanza un progetto di accoglienza

di Simona Fioravanti

IMG_4884[1]Le sedie posizionate a cerchio nella sala Cipriani danno subito l’idea di circolarità, di mondo, di universo perché siamo tutti abitanti di questo pianeta. Così ci ritroviamo ad ascoltare le parole degli operatori dello SPRAR ((Sistema di Protezione per Richiedenti asilo e Rifugiati), seduti uno vicino all’altro con gli abitanti del quartiere e con i ragazzi ospiti del Seminario. L’incontro inizia subito con la proiezione di un breve documento filmato dove scorrono immagini impressionanti di sbarchi, viaggi della speranza, uomini stremati, bambini spaesati. E poi i dati rappresentati da una torta per chiarire che solo il 6% dell’immigrazione interessa l’Europa e notare bene che parliamo di tutta l’Europa e non solo dell’Italia. Poi il dibattito prosegue sull’illustrazione da parte degli operatori del progetto che vede il comune di Fermo promotore dell’iniziativa che è volta all’inserimento di circa 30 richiedenti asilo in 6 alloggi distribuiti in 4 quartieri tra cui appunto quello dove si trova il ricreatorio.IMG_4889[1]
Lo SPRAR non è nuovo a questi progetti, infatti attualmente è impegnato in altri tre: uno sempre a Fermo ma con la collaborazione della Provincia, due a Porto San Giorgio e un altro a Grottammare. Nello specifico il progetto denominato ‘Era Domani’ prevede il collocamento di 30 tra uomini e donne e 2 unità monoparentali, cioè due donne con figli.
Il servizio è temporaneo e ha il fine di far acquisire ai beneficiari gli strumenti necessari per un’indipendenza e per un inserimento nel tessuto sociale: il progetto prevede che ognuno di questi ragazzi partecipi obbligatoriamente a corsi di italiano per 10 ore alla settimana, essendo tra le attività che lo SPRAR fornisce la mediazione culturale-linguistica, oltre all’espletamento della parte legale e burocratica, gli eventuali sostegni medico-sanitari e la formazione professionale. Da sottolineare il costante coordinamento che gli operatori fanno al fine di impegnare i richiedenti asilo in moltissime attività che molto spesso vede lo sport come protagonista delle loro giornate. Alcuni di questi ragazzi, quelli più integrati e naturalmente quelli che lo vorranno, saranno in un secondo tempo inseriti anche in nuclei familiari scelti tra i residenti al fine appunto di creare un’ulteriore sinergia e integrazione tra il tessuto sociale della città: quelli che molto spesso vediamo come ‘stranieri’ tanto diversi da noi ma che dovremmo iniziare seriamente a considerare abitanti del nostro stesso pianeta, solo nati nell’emisfero meno fortunato.
Il 3 agosto gli operatori dello SPRAR invitano gli abitanti della zona Viale Trento a partecipare all’incontro successivo.


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