Quadrilatero, Ceroni:
“Pd e giunta regionale, che faccia tosta”

ANCONA - Il coordinatore regionale FI: "Almeno avessero il coraggio di ammettere i loro errori e le loro responsabilità che hanno determinato importanti difficoltà e ritardi nella conclusione del programma"
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Il coordinatore regionale FI, Remigio Ceroni

“Bisogna avere una bella faccia tosta e una buona dose di ipocrisia per la giunta regionale delle Marche e gli esponenti del Partito democratico marchigiano per partecipare all’inaugurazione del tratto terminale della strada statale 77 realizzata dalla società Quadrilatero spa. Non possiamo dimenticare che la giunta regionale delle Marche e il Partito democratico delle Marche – le dichiarazioni del senatore Remigio Ceroni, coordinatore regionale FI – fecero ricorso dapprima contro la legge obiettivo (443/2001) uno strumento legislativo con cui si è cercato di creare una corsia preferenziale per il finanziamento, l’approvazione progettuale e l’esecuzione delle infrastrutture strategiche nazionali voluta dal governo Berlusconi, per velocizzare la realizzazione delle opere pubbliche, poi addirittura ricorso al Tar del Lazio contro il progetto di ampliamento delle due strade di collegamento delle Marche con l’Umbria: la SS 77 e la SS 78. Oggi la prima delle due strade, grazie al viceministro Baldassarri, al presidente Pieralisi ed ai membri del cda Ermanno Pupo, che si sono sobbarcati tutto il lavoro burocratico iniziale la prima parte dell’opera è conclusa. Un pò di dignità politica vorrebbe i responsabili di tutta l’attività ostruzionistica operata nei confronti dell’ opera per un giorno restassero a casa. Almeno avessero il coraggio di ammettere i loro errori e le loro responsabilità che hanno determinato importanti difficoltà e ritardi nella conclusione del programma. Una strada che potrà consentire a un milione di umbri di venire nelle Marche e portare un pó ossigeno alla moribonda economia marchigiana. Certo che se il futuro del nostro paese dipendesse dalla lungimiranza del Partito democratico probabilmente il nostro paese si troverebbe ancora all’età della pietra”.

 


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