“La vicenda urbanistica di via Respighi, dal sottoscritto segnalata come gravemente illecita, non è un parto della mia fantasia ma una questione della quale il Tribunale di Fermo ha conoscenza diretta ed esaustiva, avendo disposto lo scorso 17.03.2016 il rinvio a giudizio di tutti gli imputati per lottizzazione abusiva”. Così Andrea Morroni torna sulla vicenda di Via Respingi, lanciano un vero e proprio appello/consiglio, all’amministrazione comunale ed ai suoi dirigenti e legali.
“Ne consegue che – scrive Morroni – il mio esposto-denuncia, il quale, segue plurime sollecitazioni rivolte all’ex Sindaco Nella Brambatti, all’ex dirigente, alla Segretaria Comunale Serafina Camastra e al Comando dei Vigili Urbani, riguardava un fatto storicamente vero, il più macroscopico illecito urbanistico di Fermo, una lottizzazione abusiva accompagnata da una pluralità di reati satellite. Una realtà, a lungo non percepita ed ignorata, da parte degli Amministratori Comunali che nel corso del tempo si sono avvicendati. Aver chiesto di riportare il sito edilizio alla legalità (oggi che è conclamata l’illegalità in cui si trovava) reclamando la revoca delle concessioni e le dovute ispezioni è da considerasi tentata concussione? Il mio obiettivo, era fare in modo che le competenti autorità amministrative e giudiziarie, si occupassero finalmente, di un clamoroso illecito urbanistico che tutti vedevano, ma che risultava trasparente agli occhi di chi doveva accertarlo e reprimerlo”.
Morroni scrive: “Di più, la Procura di Fermo, fin dal 27 dicembre 2014 aveva affidato all’ingegner Ernesto Bernardini una C.T. sull’immobile in questione. Depositata il 23.03.2015, questa C.T. ha confermato che, la preoccupazione manifestata dal sottoscritto era assolutamente (e purtroppo) fondata. L’illecito urbanistico, non era più un rumor o, peggio una calunnia: ma bensì una “abnorme anomalia” di cui riferisce il C.T.. Ancora il 3 dicembre 2014 il geom. Fabrizio Rucci incaricato di eseguire accertamenti tecnici sul cantiere di via Respighi, ha evidenziato oltre 6000 mc di volumetria in eccesso rispetto ai massimi consentiti. Eppure, quando formulai una serie di quesiti, tra i quali quello, se fosse stato fatto il calcolo volumetrico, mi si rispose per iscritto che il calcolo volumetrico era stato fatto e che in via Respighi era tutto regolare. Tuttavia, affatto persuaso, procedetti ad una ispezione ipotecaria ed accertai (con la modica spesa di € 3,60), che calcoli più precisi li avevano fatti la venditrice Soc. Coop e la acquirente Cosmo (Marchionni) nel preliminare e nel contratto di compravendita, ove si parla di 20.000 mq complessivi costruiti, con la Coop che non dà garanzie di regolarità urbanistica e con la Cosmo che accetta di non averne!”
Morroni che aggiunge: “Ribadisco, per l’ennesima volta, che l’Amministrazione Comunale ha l’obbligo di perseguire gli abusi edilizi nelle forme di legge, quali che siano le ragioni del denunciante. Sottolineo, una volta di più, che esposti, denunce, conferenze stampa (Benni, Ferracuti, Mancinelli e Traini) dovevano essere superflui dal momento che il Comune doveva controllare d’ufficio ogni trasformazione del territorio. Aggiungo da ultimo, considerato il fatto che un possibile esito del procedimento di repressione dell’abuso, consisterebbe nel versamento di una somma ingente da parte degli abusivisti nelle casse comunali, l’inerzia degli Amministratori, passata e attuale, configura un possibile danno erariale sul quale presenterò esposto alla Sezione Regionale della Corte dei Conti, appena sarà scartata, per prevedibili motivi tecnici, l’ipotesi di demolizione della parte abusiva. Tutti i fatti da me esposti, nel corso di questi anni, sono incontrovertibili e tali rimarrebbero anche se a denunciarli fosse stato Renato Vallanzasca”.
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