di Alessandro Giacopetti
La torre ghibellina a base pentagonale irregolare, è uno dei simboli del borgo valdasino di Ortezzano: assieme a Porta da Sole è il resto più imponente dell’antico Castello del XIV secolo che sorgeva sul “colle delle ortensie”. Impossibile non notarla per quanti passano nel centro del borgo un tempo noto come Hortensius Utricinum o Hortensianum, in quanto situata all’inizio di via del Forno, in una piccola piazza di fronte alla chiesa del Carmine e del Suffragio. Tutti i giovedì, venerdì e sabato dalle 17.30 alle 19.30 apre le porte al pubblico. Grazie ad un cofinanziamento tra Gal Fermano e Comune di Ortezzano lo scorso anno sono stati eseguiti lavori volti al ripristino, in chiave turistico culturale, dell’originaria funzione di avvistamento panoramico e lettura paesaggistica della Valle dell’Aso, attraverso la realizzazione di una nuova scala di accesso alla terrazza di copertura e all’ampliamento della botola che ne permette l’accesso.
Dentro la torre sono stati posti anche dei pannelli didattici volti ad agevolare la lettura panoramica in chiave storico-paesaggistica. Tali pannelli corredati da didascalie sono situati sia al suo interno che alla sommità. Narrano la storia di Ortezzano e del suo antico castello, dal toponimo ai luoghi di maggiore interesse storico-artistico, e vi sono illustrati i punti di interesse circostanti, come Rocca Montevarmine o Monte Vidon Combatte. Il progetto di ristrutturazione è stato curato dall’architetto Tiziana Maffei mentre l’allestimento ecomuseale da Progetto Zenone.
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