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Incontri d’arte: Angelucci racconta Licini e Brancusi

MONTE VIDON CORRADO - Sulla terrazza panoramica sarà protagonista Giulio Angelucci, critico e storico dell’arte, già docente di Storia del’Arte presso l’accademia di Belle Arti di Macerata

LICINI_BRANCUSI 

di Matteo Achilli

Prosegue la rassegna “Incontri d’arte”, curata dal centro studi Osvaldo Licini, in collaborazione con il comune di Monte Vidon Corrado. Questa sera, alle ore 21, sulla terrazza panoramica, ci sarà la possibilità di interloquire con Giulio Angelucci, critico e storico dell’arte, già docente di Storia del’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata. Il tema della discussione saranno gli “Incontri Parigini”: Osvaldo Licini e Costantin Brâncuşi”, una riflessione originale sul rapporto tra i due artisti. A riguardo Angelucci, che da anni studia con passione e cura pubblicazioni su Licini, ha recentemente scritto un saggio pubblicato sulla rivista rumena Historia Artium, edita in Romania dall’Università Babes Bolyai di Cluj-Napoca.
“C’è motivo di ritenere che i primi contatti con Costantin Brancusi siano stati mediati da Amedeo Modigliani, che si sa intimo sodale del rumeno, e che ebbe con Licini una frequentazione stretta abbastanza da ispirare la dedica particolarmente affettuosa in calce al suo disegno: Caro Licini, la nostalgia dell’Italia, mio primo amore, mi avvicina sempre più a te”. Così inizia il racconto di un rapporto artistico finora mai indagato, che si preannuncia davvero interessante.


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