di Alessandro Giacopetti
50 anni di fondazione per la Comunità di Capodarco, 45 anni di Gran Premio, 42 squadre partecipanti di cui 24 nazionali. Sono alcuni numeri del Gran Premio Capodarco, corsa internazionale di ciclismo Under 23 che si terrà come da tradizione il 16 agosto. Una competizione che si lega oramai da svariati anni alla solidarietà grazie alla collaborazione con la Comunità gestita da Don Vinicio Albanesi.
“Un livello molto alto quello raggiunto quest’anno dal Gran Premio Capodarco visti i nomi dei partenti – ha esordito in conferenza stampa Paolo Calcinaro, sindaco di Fermo – e la presenza di nazionali che rappresentano il top del ciclismo mondiale e in maggiore espansione”. Il riferimento è alle nazionali di Australia, Stati Uniti, Russia, Gran Bretagna, Kazakistan e la nazionale del Marocco, per la cui presenza si è lavorato molto soprattutto in fatto di ottenimento dei visti necessari. Gli atleti nordafricani parteciperanno al mondiale in Qatar. “Saranno presenti anche molti scandinavi – ha concluso il sindaco – e questo ha una grande importanza dal punto di vista della visibilità del territorio sui media sia nazionali che internazionali”. Presenti anche 3 squadre marchigiane: Porto Sant’Elpidio, Calzaturieri Montegranaro e Cingolani Senigallia.
“In Italia non esiste una manifestazione che possa vantare un parco di atleti partenti come quello di Capodarco in cui ci sono 125 stranieri su 200 partecipanti”. Ad affermarlo è Adriano Spinozzi l’altro organizzatore insieme a Gaetano Gazzoli, della corsa riservata agli Under 23. “Anche per questo sono arrivati i complimenti da parte del CT nazionale degli Amatori. Al mattino saranno in gara proprio gli amatori ed è prevista la presenza del diablo, lo storico ciclista Claudio Chiappucci. E’ una gara semiprofessionistica con organizzazione professionistica – ha proseguito Spinozzi – in quanto abbiamo il direttore di corsa e le moto del Giro d’Italia”.
“Una edizione che ha un velo di tristezza – per Don Vinicio Albanesi della Comunità di Capodarco – per via delle recenti scomparse sia del fratello di Gaetano Gazzoli, sia di Emmanuel Chidi Namdi. Ma il GP Capodarco è uno spettacolo popolare per famiglie e appassionati, insomma un giocattolo che funziona e onora il territorio”. “La competizione è cresciuta assieme alla Comunità di Capodarco – ha detto l’organizzatore Gaetano Gazzoli, anima della corsa – ma la svolta è arrivata quando abbiamo unito allo sport il concetto di solidarietà. Altri hanno provato a copiarci senza riuscirvi. 700 persone che mangiano al mattino presso la Comunità sonno un aiuto enorme e fondamentale per l’organizzazione. Le maggiori testate nazionali ne parlano, come ad esempio i telegiornali nazionali e per la prima volta quest’anno anche il canale Sportitalia. Alcune immagini lo scorso anno sonno passate anche su canali statunitensi”.
“45 anni di GP Capodarco sono 45 anni di eccellenza organizzativa e orgoglio per il territorio dal punto del modello turistico” ha aggiunto Alberto Scarfini, assessore comunale allo Sport.
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