Silvia Enei, docente vittima dell’algoritmo:
“Trasferita in Umbria
con il punteggio più alto”

Silvia Enei

Silvia Enei è una delle insegnanti di sostegno trasferite fuori regione

 

di Federica Nardi

Avanti e indietro ogni giorno dalle Marche verso l’Umbria, poco più di mille euro di stipendio e una famiglia che aspetta a casa. È questo uno dei volti dell’esodo degli insegnanti marchigiani che da settembre dovranno fare le valige per andare a lavorare fuori regione. «Rimpiango di aver fatto la domanda nazionale per il ruolo», dice una delle insegnanti trasferite, Silvia Enei. Originaria di Monte Urano, moglie e mamma di due giovani ragazze di 12 e 15 anni, Silvia ha 47 anni di cui otto passati al fianco degli alunni come insegnante di sostegno, sempre tra le scuole del Maceratese. Ora l’algoritmo del Miur, sulla cui correttezza sono stati avanzati forti dubbi, l’ha assegnata in Umbria, in provincia di Perugia, anche se per il punteggio che aveva sarebbe dovuta restare. Il suo caso è emblematico: «Avevo fatto richiesta per l’ambito 6 (che comprende Monte Urano, ndr) dove avevo 42 punti più 6 di ricongiungimento familiare per un totale di 48. Ma mi sono passate avanti 9 persone con molti meno punti. Mi troverò ad andare a lavorare fuori mentre chi ha deciso di restare nel Gae (la graduatoria provinciale, ndr), paradossalmente sarà agevolato. Se fossi rimasta nella graduatoria sarei entrata». Ora lei, come tanti altri docenti, sta percorrendo la strada indicata dal Miur, cioè quella della conciliazione per correggere le assegnazioni errate dell’algoritmo (leggi l’articolo). Ma l’inizio della scuola non aspetterà i tempi della burocrazia: «Ho chiesto la conciliazione e nel frattempo sto cercando di ottenere l’assegnazione provvisoria in zona anche se, contando che le conciliazioni prima di essere mandate al Miur resteranno bloccate per altri 10 giorni, sarà impossibile non prendere servizio nel frattempo. L’unica consolazione è che date le distanze potrei fare avanti e dietro ogni giorno anche se sono tante ore di macchina».

protesta docenti ancona

La protesta dei docenti stamattina ad Ancona

Anna Maria Foresi, segretaria Cisl Scuola

Anna Maria Foresi, segretaria Cisl Scuola

 

Sulla campanella del 15 settembre che darà avvio all’anno scolastico pesa quindi l’incertezza di un piano assunzioni che, a conti fatti, ha mostrato il fianco scoperto della riforma della Buona scuola. Stamattina una delegazione di docenti, dopo aver protestato di fronte alla sede dell’Ufficio scolastico regionale in Ancona, è stata ricevuta dal presidente del Consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo. «È necessario – ha detto il presidente – garantire stabilità nell’insegnamento per tutelare gli alunni, soprattutto quelli che usufruiscono del sostegno». Anche la Cisl è in rivolta dopo un agosto di fuoco sul fronte delle assegnazioni. «L’errore dell’algoritmo – dice Anna Maria Foresi, segretaria della Cisl scuola Macerata – c’è ed è ormai conclamato. Il Ministero non ha voluto rifare i trasferimenti e ora i disguidi saranno notevoli, è una follia totale. La chiamata diretta da parte degli istituti è saltata e bisogna attendere le conciliazioni. Ci rimetteranno anche gli studenti. Dietro i punteggi ci sono persone che esigono attenzione e rispetto, il Governo deve avere il coraggio di rivedere le cose che non vanno della riforma». E nelle scuole del Maceratese, oltre ai docenti, rischiano di mancare anche bidelli, segretari e tutte quelle figure che mandano avanti la vita amministrativa di un istituto: «Il personale ata è stato completamente trascurato dalla riforma e ancora non esiste il concorso. Come vanno avanti le scuole?».

L'incontro tra i docenti e Mastrovincenzo

L’incontro tra i docenti e Antonio Mastrovincenzo

 


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