GROTTAMMARE. Ossimoro? Paradosso? Commentare una sconfitta con il sorriso sulle labbra potrebbe sembrare tale, ma la panoramica sul recente passato folgorino per il presidente Roberto Ciccioli è l’elemento che fa scattare prospettive future in netta controtendenza. Il 2-0 inflitto dal Grottammare ieri allo stadio Filippo Pirani, nella prima stagionale nel massimo campionato dilettantistico marchigiano, va letta da un altro punto di vista. “Considerando che mister Nino Quinzi è con noi da una manciata di giorni e che la squadra è stata completata a ridosso del calcio d’inizio non posso che essere soddisfatto – commenta il numero uno gialloblù -. Gli applausi che abbiamo ricevuto all’uscita dal terreno di gioco da parte del pubblico rivierasco rappresentano la prova provata di quanto affermo. Addirittura lamento un rammarico, vale a dire l’occasione ciccata da Moroni che poteva valere l’eventuale 1 pari. Non si tratta però di una tiratina di orecchie, anzi, con questo vorrei sottolineare che, seppur inesperti al cospetto degli adulti, la squadra ha valori e mezzi per dire la sua sull’erba dell’Eccellenza. Conto molto su Giovanni Padovani, capitano e difensore centrale, forte fisicamente e dal carisma del trascinatore. Persona serissima. Nel secondo tempo il Grottammare ha continuato a spingere anche se, come naturale, con le forze ridotte dal caldo e dalla preparazione che almeno i biancoblù hanno tutta nelle gambe e quindi praticamente ancora da smaltire. In questo caso abbiamo contenuto tutto sommato bene, nonostante il 2-0 conclusivo”.
Ieri, in campo con un blocco basato pressoché su sole tre leve: 1996, 1997 e 1998 ed una panchina praticamente assente. Il 4-4-2 utilizzato da mister Quinzi si fonda dunque su un gruppo di ragazzi che, almeno dal punto di vista mentale, dovrebbe coagularsi presto attorno alla medesima ottica giovanile. “Non possiamo che crescere – Prosegue Ciccioli -. Penso e spero che da qui ad un mese le cose possono solo migliorare, dal punto di vista della condizione, del gioco e perché no del risultato. C’è una bella amalgama per ciò che concerne lo spirito e gli intenti, naturale conseguenza del fatto che tutti quelli che sono andati in campo sono praticamente coetanei. Mercato? Certo, dobbiamo e possiamo potenziarci. Stiamo per chiudere per un centrocampista centrale, un difensore da piazzare a centro area ed una prima punta. Nei primi casi potrebbero essere pedine con un bel dna sviluppato in settori giovanili di livello, per l’attaccante potrebbe invece trattarsi di un over”.
Foto: Grottammare e Folgore Veregra ieri all’ingresso in campo.
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