La celiachia è una malattia autoimmune dell’intestino tenue ed è scatenata in individui geneticamente predisposti dall’ingestione di alimenti contenenti glutine. Oggi in Italia sono circa 175 mila i pazienti diagnosticati con la celiachia. Tuttavia, secondo alcune stime, vi sarebbero ulteriori 400 mila persone che sono celiache ma non sanno di esserlo.
Alla sambenedettese Sara Pasquali è stata diagnosticata la celiachia nel 2009, e da allora segue una dieta rigorosamente gluten-free. È per questo motivo che, per il pranzo del loro matrimonio, lei e suo marito Luigi Pulcini hanno deciso di optare per un banchetto composto da prodotti privi di glutine.
Il matrimonio si è svolto lo scorso 16 agosto ed il pranzo di nozze si è tenuto al ristorante Attico sul Mare di Grottammare. Nel preparare un menù di 16 portate per 150 coperti, lo chef Tommaso Melzi è stato affiancato da Fabio Iobbi, titolare e chef del ristorante-pizzeria Chalet Duilio di Porto San Giorgio. La scelta di ingaggiare Iobbi è stata tutta fuorché casuale: “Un anno fa cercavamo soluzioni alternative ai soliti posti che offrono il senza-glutine nella nostra zona – dice la Pasquali – un giorno abbiamo trovato un blog che definiva Chalet Duilio il ‘paradiso dei celiaci’”. Aggiunge Pulcini: “Siamo venuti a provare la cucina di Fabio Iobbi e abbiamo voluto che fosse lui ad occuparsi delle portate gluten-free”.
Si è trattato di un vero e proprio omaggio alla sposa da parte di suo marito: “Invece di far mangiare a lei qualcosa di diverso dagli altri, abbiamo mangiato tutti noi quello che lei abitualmente mangia”, dice Pulcini. Un modo per abbattere la barriera alimentare e sociale che spesso tende a alienare i celiaci.
Esperto nella preparazione di piatti senza-glutine dal 2007, lo chef Iobbi ha prodotto per l’occasione una pasta fresca all’uovo, insieme a pane, torta nuziale e buffet di dolci a base di una miscela di farina di mais e fibre vegetali di propria produzione. Sono stati proprio questi i cibi maggiormente apprezzati non solo dagli sposi, ma anche dagli invitati presenti al banchetto, che hanno scoperto di mangiare pietanze senza-glutine soltanto dopo l’arrivo dei secondi piatti. “Inizialmente non abbiamo detto nulla perché non volevamo creare un clima di diffidenza verso i prodotti – dice Pulcini – nessuno si è accorto della differenza. Anzi, mentre annunciavo che il menù era privo di glutine, abbiamo visto molte espressioni di piacevole sorpresa”. Come sostiene lo stesso Iobbi, il cibo senza glutine non ha nulla da invidiare a quello tradizionale: “Non è cattivo e privo di gusto. I prodotti sono identici per gusto a quelli tradizionali e sono davvero alla portata di tutti”.
Laurie Timmers
Gli sposi con, al centro, Fabio Iobbi
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