FALERONE – All’indomani della seconda sconfitta consecutiva il presidente della Folgore Veregra, Roberto Ciccioli, prende in esame le condotte dei suoi ragazzi usciti dalla prima storica gara disputata all’interno delle civiche mura per quanto concerne il massimo campionato dilettantistico regionale.
Correva infatti il campionato di Promozione del 2012/13 quando, l’allora compagine di mister Stefano Cuccù, battuta in finale playoff dal Trodica, venne ripescata nella categoria superiore: primo passo per l’approdo a Montegranaro, dove venne edificato l’apice del sodalizio folgorino combaciante con la recente stagione in D, spaccata tra un girone d’andata sopra le righe (griglia spareggi promozione al giro di boa) ed un ritorno da dimenticare (nessuna vittoria per un’inesorabile discesa sino al baratro della retrocessione).
I tanti punti interrogativi estivi hanno lasciato il posto alla ripartenza last second, basata sull’accordo con mister Nino Quinzi e la stragrande maggioranza dei giocatori arrivati proprio a ridosso dello start di campionato, immediatamente successivo alla rinuncia della Coppa Italia che, per quanto visto sino al momento, poteva addirittura lasciar presagire il peggio.
“Stiamo cercando di recuperare il tempo speso nei mesi scorsi in alternative non concretizzate – commenta il numero uno societario – La realtà che al momento ci caratterizza è questa, fatta di giovani di belle prospettive, generosi e battaglieri. Siamo consapevoli del fatto che qualcosa ci manca ma, allo stesso tempo, guai a sentirci non competitivi sulle concorrenti. E’ palese a tutta la panoramica del campionato che, in tutta franchezza, abbiamo delle difficoltà. Non per questo ci sentiamo già dati per persi: l’Eccellenza è un campionato lungo, dove tutto può succedere. La rosa potrebbe avvantaggiarsi a breve di qualche elemento di categoria, dunque esperto e che potrebbe fare al caso della Folgore Veregra sotto più punti di vista, quello tecnico e, non da meno, fungere da chioccia per una piena maturazione dei più giovani. Vogliamo cioè compensare il gap che, più di ogni altro aspetto, potrebbe essere il nostro punto critico. L’uno contro uno, la malizia, la giocata, la furbizia: tutti aspetti che, come tipico in questi casi, sono armi a disposizione dei nostri avversari. Quando anche noi acquisiremo un po’ di queste caratteristiche compiremo un notevole salto in avanti”.
In ultimo, un cenno sul fattore casalingo. “E’ vero, siamo ritornati a casa per così dire. Anche se contro l’Helvia abbiamo perso, mi sento di poter affermare che per certi versi è stata una festa. Falerone per la prima volta dalla fondazione della società, datata 1957, ha ospitato una gara di Eccellenza. Anche e soprattutto per questi aspetti di campanile, tradizione e senso di appartenenza mi sento di invitare i miei concittadini a sostenere la squadra, impegnata a difendere i nostri colori per tutto il territorio regionale”.
Paolo Gaudenzi
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