Un miracolo dell’era moderna? Un prodigio della tecnologia? O un miraggio per chi non gode di una vista eccezionale? Nulla di tutto questo. Chi ha visto un’auto navigare al largo della costa sangiorgese questa mattina e, addirittura, attraccare in banchina, ha visto bene. E che auto. Una Maserati. Certo non capita tutti i giorni di notare una vettura che sfreccia tra le onde. Serve tutt’al più ricorrere alla finzione dei film. Ma da lì a breve il mistero sarebbe stato svelato. Questa mattina a Porto San Giorgio ha fatto tappa l’intrepido “skipper” del volante, Marco Amoretti, meglio noto come “Autonauta” con il suo Giro d’Italia con Maserati-Autonauti partito da Genova, direzione Venezia. Un intrepido non nuovo a simili imprese. Ecco svelato l’arcano di quel bolide dell’asfalto oggi trasformato in un mezzo anfibio per conquistare l’Adriatico. Tecnicamente l’auto imbarcazione realizzata da Amoretti è schedata come “natante di diporto sperimentale”. A renderla inaffondabile è una schiuma di poliuretano espanso mediante la quale è stato sigillato l’abitacolo. Sul lunotto posteriore del veicolo inoltre è stato posizionato un salvagente legato alla carrozzeria.
Giorgio Fedeli
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