La tendopoli di Montefortino
di Paolo Paoletti
Ieri mattina si sono presentati in aula al suono della campanella come tutti gli altri. La loro scuola, a Montefortino, è stata risparmiata dal terremoto. Una buona notizia. Sono in tredici, tra cui anche cinque migranti. Hanno finito il percorso formativo elementare e sono pronti a frequentare la prima media. Peccato che la loro classe, per il Ministero all’Istruzione e quindi per l’Ufficio Scolastico Regionale, non esista più.
A fare da insegnanti, ed a vigilare sulla sicurezza degli studenti ci sono i loro genitori che, a turno con il lavoro, fanno il possibile per non far perdere neanche un giorno di lezione ai propri figli. Da quest’anno infatti Montefortino non ha più la classe di prima media. Una decisione arrivata dall’Ufficio Scolastico Regionale, in base ai fondi assegnati alle regioni dal Ministero dell’Istruzione, prima del terremoto del 24 agosto, ma che ora, va a gravare in modo ancora più pesante sulla situazione di Montefortino. Comune che raccoglie studenti su un’area di 100 chilometri quadrati incluse Amandola e Montemonaco.
“Ecco l’emblema di quanto sia stupida la burocrazia”. Il sindaco di Montefortino Domenico Ciaffaroni è sul piede di guerra: rabbia, sconforto, voglia di giustizia per dei ragazzi minorenni che hanno subito il trauma della perdita della propria casa a seguito del terremoto. La Provincia di Fermo, con il delegato all’istruzione Stefano Pompozzi, è al suo fianco. Situazione di cui è consapevole anche l’assessore regionale alla Formazione Loretta Bravi che si è attivata già per sensibilizzare i vertici del ministero.
Il sindaco di Montefortino Domenico Ciaffaroni, affiancato a sinistra dal sindaco di Amandola Adolfo Maringeli
“Non ci è stata concessa la classe di prima media. Inizialmente risultavano iscritti 8 alunni – spiega il sindaco Domenico Ciaffaroni – a questi, successivamente, si sono aggiunti altri 5 minori migranti portando così a 13 il numero degli studenti. Nonostante questo significativo cambiamento non ci è stata restituita la classe”. Non finisce qui. Nel frattempo infatti c’è stata quella terribile notte del 24 agosto in cui il terremoto ha costretto centinaia di persone, tra cui tantissimi studenti, residenti a Montefortino e più in generale nell’area montana, ad abbandonare le proprie abitazioni e trasferirsi in tenda.
A fronte di questa emergenza il Capo Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio ha firmato, il 13 settembre, la quinta ordinanza per la gestione dell’emergenza terremoto. Per l’esattezza l’ordinanza n. 393/2016 che dispone ulteriori interventi urgenti per ottimizzare le attività per la gestione dell’emergenza, in particolare in materia di svolgimento dell’attività scolastica, di operatività delle banche e degli intermediari finanziari, di messa in sicurezza dei beni culturali e degli edifici. Proprio per le scuole infatti, l’ordinanza consente la deroga ai limiti numerici per la composizione delle classi.
“Nonostante questo, i vertici dell’ufficio scolastico regionale si rifiutano di ridarci la prima media – tuona Ciaffaroni – Chi non ha sensibilità verso una delle categorie più sensibili come quella dei minori, non merita di rivestire quel ruolo. Mi assumo tutta la responsabilità di queste dichiarazioni. Dopo quello che hanno vissuto questi ragazzi, alcuni rimasti senza una casa, trovarsi anche tolti dalle classi è un ulteriore colpo. Chi prosegue ancora verso questa direzione andrebbe rimosso dall’incarico”.
Una vicenda che sta vedendo impegnata in prima linea al fianco del sindaco Ciaffaroni anche la Provincia di Fermo. Il delegato all’istruzione Stefano Pompozzi sta lavorando: “E’ un mese che scrivo all’ufficio scolastico regionale, anche l’assessore Bravi si sta sta muovendo. Non possiamo fare molto se non perorare la causa di Montefortino. Se prima del 24 agosto poteva esserci un discorso più amministrativo riguardo l’eventuale razionalizzazione delle spese, dopo il terremoto la situazione è diversa. Qui si tratta di effettiva emergenza. Si chiede solo di mantenere congelata la situazione del passato anno scolastico, poi dal prossimo, si vedrà. Un anno di transizione visto anche che tutte le altre classi sono state regolarmente formate. Una richiesta che è arrivata da più fronti: protezione civile, provincia di Fermo, Regione”.
Intanto il sindaco Ciaffaroni è categorico: “Se qualcuno scrive che abbiamo occupato la scuola si sbaglia di grosso, l’edificio è agibile ed è di proprietà comunale – spiega il sindaco – la classe c’è, mancano gli insegnanti”.
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