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I 5 Stelle sangiorgesi: “Quando governeremo ecco come gestiremo il dragaggio”

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di Paolo Paoletti

Il Movimento 5 Stelle fa chiarezza e si prepara al voto della prossima primavera. Conferenza stampa questa mattina al caffè Mirò per fare in cui si è spaziato dai preparativi per le prossime elezione al tema del dragaggio del porto. Insieme al portavoce del movimento sangiorgese Giacomo Fileni, c’erano anche Antonella Capriotti ed il consigliere regionale pentastellato Peppino Giorgini.

VERSO IL VOTO

Giacomo Fileni che ha voluto fare chiarezza: “Da oggi sono il  portavoce del Movimento 5 Stelle – annuncia –  qualsiasi persona parli al di fuori di me lo fa a titolo personale. Le posizioni ufficiali del Movimento vengono espresse dal portavoce, questo perché c’è stata molta confusione da parte della stampa e della città su chi si esprimeva a nome del Movimento”.

E’ stata poi la volta dell’annuncio in vista delle elezioni: “Ci presentiamo perché questa amministrazione secondo noi non sa amministrare, ci danno dei principianti e degli incompetenti ma non lo siamo. In città la partecipazione dei cittadini è pari a zero. Basta pensare ai semafori intelligenti, al piano traffico,  alla gestione dei soldi frutto della vendita della San Giorgio Energie su cui cittadini non hanno avuto voce in capitolo. Un’amministrazione sorda e arrogante, con i sangiorgesi considerati  alla stregua di tifosi chi stanno pro e contro. Noi vogliamo fare una  politica insieme ai cittadini per i cittadini”.

Per quanto riguarda il nome del candidato sindaco Fileni spiega come non sia stata scelta ancora una persona: “Quando verrà ufficializzata la nostra lista saprete anche il nome del candidato. Mercoledì 21, alle ore 21, nella sede dell’agenzia Vela Azzurra si terrà un’assemblea per lavorare sul programma e tutti sono inviatati”.

DRAGAGGIO E SABBIE

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Il tema centrale dell’incontro con la stampa è stato poi quello del dragaggio e delle analisi delle sabbie. Antonella Capriotti che ha esordito affrontando i fatti di attualità più recenti: “Il video di  Rocchetti sulle analisi è stato una sua iniziativa personale. Quelle analisi da lui annunciate non riguardavano il ripascimento in corso a maggio ma le sabbie che saranno dragate prossimamente che saranno utilizzate non sappiamo quando”.

Capriotti che poi spiega: ” La sabbia usata quest’anno è frutto dei dragaggi dei due anni precedenti. Nel momento in cui sono iniziate le polemiche abbiamo letto la risposta del sindaco sui giornali, solo lui, non una parola dall’assessore all’ambiente Talamonti. Altra curiosità riguarda la seduta del 14 aprile scorso quando è stato deciso il ripascimento con le sabbie stoccate due anni fa.  L’unico assente era proprio l’assessore Talamonti. Quando saremo chiamati ad amministrare la città seguiremo il manuale ICRAM con le disposizioni del ministero dell’Ambiente che dice che le sabbie dragate sono da considerarsi rifiuti. Questo non significa che devono andare in discarica ma devono essere trattate. Una volta subito il trattamento possono essere  destinate sia a ripascimenti, se idonee, sia alle opere d’ingegneria naturalistica che di edilizia”.

5-stelle-porto-san-giorgio-2Capriotti che attacca: “Quello che ha fatto l’amministrazione invece lo leggiamo dalla delibera 66 del 14 aprile. Due campioni su cinque delle sabbie dragate presentavano una componente di fanghi superiore al consentito. Sono state rimescolate tutte così, per la media ponderale, la frazione di fango si è abbassata. Nel 2014 il sindaco aveva parlato di cautela nell’utilizzo delle sabbie dragate. Oggi non è stato fatto mentre 2013, spostando le sabbie emerse  da dove ce n’era di più, e quindi portando sabbia fine su sabbia fine, c’era stata questa attenzione”.

Ad entrare nel merito anche il consigliere regionale Giorgini: ”  Quella della sabbia è nei porti è una malattia degenerativa, non è che migliorerà. I problemi di Porto San Giorgio sono uguali a quelli degli altri porti. La mancanza di materiale che arriva dai fiumi,ora bloccati dalle varie briglie fatte da impianti idroelettrici, proibisce ai fiumi di portare sedimenti che formavano le spiagge. In più ci sono pennelli fatti in modo non congruo. In certe zone c’è tata sabbia in certe zone non c’è. A Porto San Giorgio come a San Benedetto le barche oltre 2 metri e mezzo non possono entrare. Le sabbie fresche che si posano lungo il porto sono quelle meno inquinate, ma sotto sono molto più inquinate, non si può andare a dragare molto sotto quando si è accumulato tutto il processo. Sulle analisi fatte a Porto San Giorgio si evidenziano fattori non catastrofici.  L’unica cosa che supera i valori sono gli idrocarburi policiclici aromatici”.

Giorgini che poi parla della zona soggetta ad analisi, ovvero solo quella dell’imbocco del porto: “Il problema che noi abbiamo notato è che la campionatura è stata fatta con un sistema benevolo. Se faccio la campionatura agli angoli del porto non è la stessa cosa se la faccio in una posizione centrale”.

Consigliere regionale che parla poi di lobbies del dragaggio: “E’ diventato un business enorme.  I 200 mila euro spesi a Porto San Giorgio per la prima fase  ed i 90 mila nella seconda, non basteranno e ne serviranno molti di più. C’è invece un’azienda italiana, premiata in Europa,  che ha un sistema innovativo, un sistema che aspira la sabbia, la purifica al 96/97 per cento, toglie gli idrocarburi che vengono riutilizzati con la stessa granulometria e la porta alla spiaggia pulita. Avevamo organizzato un convegno a riguardo, avevamo invitato professori universitari di un ateneo di cui non faccio il nome che si sono rifiutati di partecipare. Rifaremo questo evento organizzato da tutti i 5 stelle delle Marche e dimostreremo che tutti questi soldi che spendono posso essere gestiti meglio. Occorre dotarci di un sistema per rifornire le nostre spiagge con sabbia ecologicamente corretta. Se non riusciamo a fermare questa gente è inutile parlare di turismo”.


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