“Una questione di dignità, finalmente riconosciuta alle coppie di fatto, siano esse eterosessuali che omosessuali”. Il sindaco di Fermo Paolo Calcinaro celebrerà, il prossimo 30 settembre, la prima unione civile del territorio fermano, ovvero quella tra il vice sindaco Francesco Trasatti ed il suo compagno William Timi. A differenza di qualche primo cittadino che, anche nelle Marche, si è rifiutato di celebrare tali unioni, per Calcinaro il problema non esiste, evidenziando come si tratti di un aspetto fondamentale dei diritti delle persone.
“Ricordiamoci – spiega il primo cittadino – che c’è tutta una galassia di convivenze che magari per motivi personali o normativi non hanno potuto mai ricorrere al matrimonio. E’ giusto che lo Stato, uno Stato moderno, riconosca i loro diritti. A volte non ci si rende conto che si tratta davvero di diritti basilari come ad esempio essere riconosciuti nella successione, assistere nel caso malattia e di ricovero il proprio compagno o compagna, il diritto alla reversibilità della pensione. Aspetti davvero elementari e di primaria importanza per i quali in Italia si era rimasti indietro“.
Calcinaro aggiunge: “Questo è un passo molto importante per l’italia. Chi poi vuole relegare questa vicenda solamente al fatto ideologico tra coppie omosessuali e coppie etero, fa un grande affronto alle tantissime situazioni che invece di sono al di fuori di questi casi e che pure devono vedersi riconoscere la grande dignità di un unione normata. Resta sempre una cosa diversa dal matrimonio, questo lo spiega anche la legge e lo sappiamo tutti. Si tratta di un riconoscimento dei diritti delle persone”
Paolo Calcinaro che, in merito alla scelta di alcuni sindaci delle Marche e d’Italia di rifiutarsi di celebrare le unioni civili commenta: “Non giudico l’operato dei colleghi, avranno le loro motivazioni di coscienza. Però ripeto, è una problematica ampissima che riguarda tante coppie, non solo omosessuali. Quando si parla di diritti delle persone credo non si debba minimizzare facendone una questione ideologica”.
P.P.
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