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Neonato morto, 16 gli indagati
oggi l’autopsia

INDAGINE - Dieci tra medici e infermieri del nosocomio di Civitanova sono stati iscritti nel fascicolo del pm Ruggero Dicuonzo che ha preso in mano l'inchiesta. Altri sei lavorano al Salesi di Ancona, dove il piccolo, figlio di una coppia di Porto San Giorgio, è morto lo scorso 9 settembre
L'ospedale di Civitanova

L’ospedale di Civitanova

 

di Gianluca Ginella

Sono sedici, tra medici e infermieri, gli indagati per la morte del neonato figlio di una coppia di Porto San Giorgio, e vissuto meno di 24 ore. Si tratta del personale che lavora all’ospedale di Civitanova, dove il piccolo è nato con parto cesareo, e del nosocomio Salesi di Ancona, dove il bimbo è morto lo scorso 9 settembre. Al di là che medici e infermieri possano avere responsabilità, quello di indagarli (procede la procura di Ancona) è un atto dovuto per consentire loro di partecipare con un proprio consulente ad esami irripetibili, come l’autopsia. Accertamento, questo, che è stato fissato per oggi dal pm Ruggero Dicuonzo che ha preso in mano le indagini e aperto un fascicolo per omicidio colposo. L’autopsia,  all’ospedale di Torrette, ad Ancona, dovrà far luce su cosa sia successo e perché il piccolo sia morto a circa 24 ore dal parto. La procura di Ancona prima di fissare l’autopsia si è presa alcuni giorni per individuare i medici e gli infermieri che hanno avuto in cura il bambino. Dieci di questi lavorano all’ospedale di Civitanova: si tratta di una ostetrica, di un pediatra, di un anestesista, di un infermiere ferrista, di due infermieri di sala, di un tecnico anestesista, e di altri tre medici. Sei sono invece i medici e gli infermieri indagati al Salesi di Ancona. Gli accertamenti della procura dovranno chiarire se qualcuno di loro abbia responsabilità nella morte del neonato. Il bimbo era venuto al mondo alle 14,34 dello scorso 8 settembre con parto cesareo. Un tipo di operazione che, pur se non era prevista, non era avvenuta in una situazione di emergenza, aveva spiegato il direttore dell’ospedale di Civitanova, Massimo Palazzo. Il neonato però quando era venuto al mondo aveva il battito rallentato. Le condizioni del piccolo erano peggiorate e i medici avevano deciso il trasferimento all’ospedale Salesi di Ancona. Lì il neonato è spirato poco prima delle 10 del 9 settembre scorso.


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