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Arredo urbano in centro storico: giovedì presentazione pubblica del regolamento

La conferenza stampa di questa mattina (Video Manilio e Alan Grandoni)

regolamento urbano

 

di Alessandro Giacopetti

“Oltre ad essere un impegno preso, è scandaloso che città storiche alla pari di Fermo siano arrivate all’aggiornamento del regolamento di arredo urbano e il capoluogo fermano non ne sia ancora dotato. Quindi, questo rappresenta un passo fondamentale per la città”. Il sindaco Paolo Calcinaro esordisce così nel presentare l’incontro che si terrà giovedì 29 settembre alle 21 presso l’auditorium San Martino, chiarendo anche che tale regolamento:“Non sarà calato dall’alto ma frutto di confronto con chi deve operare, vivere, spendere per l’adeguamento delle attività. Auspichiamo quindi la massima partecipazione”.
L’assessore Francesco Nunzi ha precisato i tempi parlando di: “Un anno per la messa a punto di un documento che sotto forma di bozza era già esistente dalle precedenti amministrazioni. E’ stato implementato in tante parti anche dagli interventi di altri assessori componenti la Giunta fermana, ciascuno con le rispettive competenze. Arriva su sollecitazione di alcuni privati che vogliono intervenire in centro storico, ma intendono farlo attraverso strumenti corretti che facciano parte di un documento strutturato. E’ importante – ha spiegato ancora l’assessore Nunzi – perché riguarda la riqualificazione ambientale del centro storico di Fermo che negli anni h avuto variazione di colori, arredi, decorazioni, segnaletica, insegne, che ora vanno da armonizzate e organizzate. Vogliamo, pertanto, preservare il valore estetico del centro, stando attenti a interventi di piccola entità percepiti, però, come fondamentali”.
Una problematica che riguarda sia i privati che l’Amministrazione Comunale per quanto riguarda le proprie competenze. Ad esempio, i Pilomat in fase di installazione, le barriere per traffico, l’illuminazione pubblica, i cassonetti dell’immondizia, i cavi e le prese dell’elettricità, i fari, le fontanelle. Anche la presidente del Consiglio Comunale, Lorena Massucci ha dato una mano nel segnalare problematiche. Dopo la presentazione di giovedì 29 settembre avrà un passaggio in Consiglio Comunale seguito dai soliti tempi di pubblicazione, ma avrà anche un periodo per eventuali aggiustamenti e correzioni, anche se dall’Amministrazione comunale fanno sapere di puntare a mantenere i tratti salienti, come le scadenze e le sanzioni.

Sono previsti tre anni per dare attuazione al piano, sia per interventi dei privati che del Comune. Vi saranno incentivi per chi interviene entro due anni.
L’immagine di Fermo non sarà stravolta ma saranno uniformati gli interventi attraverso pulitura di elementi non consoni: ad esempio, l’esposizione di eventuali manufatti artistici non adeguati storicamente, saranno valutati da un’apposita Commissione della quale farà parte sia uno storico dell’arte che persone prese dalla cittadinanza ma con competenze artistiche. Durante la presentazione di giovedì verranno proiettate diapositive e presentate le schede con tipologie di lampioni, tavoli, sedie, colorazioni, materiali, infissi in legno o metallo, tra cui scegliere. Nel regolamento di arredo urbano sono individuate le zone di applicazione della normativa e le parti della città che si percepiscono come ambienti unitari nella quali sarà possibile mettere gazebi e coperture. Per centro storico si intende, oltre al Girfalco, tutta piazza del Popolo, la piazzetta antistante l’arcivescovato, tutto corso Cefalonia e Cavour fino a piazzetta per arrivare alla zona antistante l’ITI Montani. Qui vale incentivo per l’adeguamento sia per singole attività sia come intervento unitario che è auspicato affinché si acquistino gli stessi oggetti con gli stessi materiali e gli stessi colori. Responsabilità dell’amministrazione con costi per messa a norma dei loro lavori come cavi appesi e luci o fari con strutture di supporto. Non ancora quantificati, da valutare a breve. Hanno visto anche altri centri storici ed è emerso che è meglio averlo un regolamento per avere strumento di riferimento.
“Gli incentivi sono mirati a zone omogenee al fine di mettere d’accordo chi ha interessi comuni – ha aggiunto il sindaco precisando che “Le brutture non spariranno da un giorno all’altro a seguito dell’entrata in vigore del regolamento”. I tempi di applicazione infatti segnalano il rispetto verso chi ha attività commerciali. Il limite di tre anni, pero, non si applicherà a tutti gli adeguamenti: per alcuni elementi ci sono tempi più brevi.
Intenzione dell’Amministrazione comunale è quella di tutelare con analogo regolamento anche altre zone della città dotate di un contesto storico peculiare quali Torre di Palme e Capodarco.


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