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Luigi Zaini, allenatore alla finestra: “L’adrenalina che si prova a bordo campo è senza pari”

Il tecnico ex Folgore Veregra, munito del patentino Uefa A, aspetta una chiamata. Nel mentre getta l'occhio sui massimi campionati dilettantistici del territorio
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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Luigi Zaini, allenatore classe 1966, dopo la naturale gavetta approda in Eccellenza, sedendo sulle panchine di Grottammare e Tolentino per farsi apprezzare nel massimo circuito regionale dilettantistico grazie a gioco e risultati. Ha raggiunto spesso obiettivi stagionali con budget ristretti, ma non per questo rinunciando all’estetica ed alla costruzione di una manovra propositiva e votata all’attacco.

Nella stagione alla spalle ecco l’occasione di salire di categoria con la Folgore Veregra, matricola di Serie D, esordiente in quarta serie alla pari dello stesso tecnico. L’avventura con i calzaturieri è una perfetta dicotomia: dopo un girone d’andata sopra le righe, chiuso nientemeno che all’interno della griglia playoff, la seconda parte di campionato è una lenta agonia. Una serie di concause non solo tecniche, orbitanti attorno al mondo folgorino nei primi mesi del 2016, porta alla retrocessione senza vittoria alcuna, che per Zaini ha significato l’esonero a cavallo di primavera.

Un’amarezza edulcorata parzialmente dal corso tecnico di Coverciano, superato a pieni voti, dove ha ottenuto il patentino di allenatore professionista Uefa A. Nei mesi estivi affiora qualche contatto con i dirigenti calcistici impegnati tra D ed Eccellenza, senza però sbocchi di sorta. Fedele al calcio offensivo, basato sulla trazione anteriore, al momento attende una chiamata da club dell’alto panorama dilettantistico regionale e non.

Mister, quanto le manca il calcio giocato?

“Tantissimo. L’assenza del campo pesa così come pesa non provare con costanza l’adrenalina e le difficoltà di affrontare un campionato, vale a dire tutto quello che è il lavoro da allenatore e le vibrazioni che questo sport bellissimo mi suscitano. Ritorno su un concetto, è impagabile l’adrenalina che sale la domenica a ridosso del calcio d’inizio, che raggiunge il top durante la partita, quando si tocca con mano il lavoro settimanale messo in atto durante gli allenamenti, incarnato dalle qualità dei giocatori che si danno battaglia sull’erba”.

Come valuta gli attuali tornei di Serie D, girone F, ed Eccellenza?

“Oggi come oggi i due campionati sono livellati e difficili da disputare. Tutte le domeniche l’ultima in classifica può vincere con la prima e viceversa. Intravedo una lotta continua su tutti i fronti, per i piani alti della graduatoria e per la lotta salvezza. Rispetto alla scorsa stagione ci sono alcune novità in Serie D, nel senso di matricole, come il Pineto ed il Romagna Centro che non si conoscono ma che sembrano attrezzate per fare bene in questi palcoscenici. Anche la Vastese la reputo una piazza importante e la vittoria di Fermo non la valuto una sorpresa. Non perché non sia valida la Fermana ma perché negli abruzzesi c’è un organico di prim’ordine. Non da ultimo c’è anche la Sammaurese che sta ben figurando”.

Come vede le compagini fermane inserite in questi contesti?

“Per quanto riguarda la Fermana credo che stia facendo un ottimo lavoro. Il primo passo vincente, a mio avviso, è stata la conferma dello staff che nella stagione alle spalle ha conquistato i playoff. Ha inoltre costruito una buona rosa e credo che non sia una piazza che meriti questa categoria, per lo meno, considerando storia, blasone e non da ultimo il calore dei tifosi sempre vicini alle sorti canarine anche nei momenti peggiori, meriterebbe l’ascesa in Lega Pro. Sul fronte Eccellenza, per ciò che concerne la Montegiorgese posso affermare che ha una squadra di tutto rispetto. Da non valutare come del tutto negativa l’ultima sconfitta con la corazzata Fabriano Cerreto, vittoriosa solo con un episodio e a lungo imbrigliata dai locali. La qualità del tecnico e la validità della squadra porteranno i rossoblù ad un percorso diverso, più in alto dell’attuale posizione di classifica. Un esempio su tutti, vediamo la punta Sbarbati: un lusso per la categoria. La Folgore Veregra? Bisogna dargli tempo, come tutti sappiamo è partita tardi e con molte difficoltà. Una potenziale uscita dalla griglia playout significherebbe per  loro effettuare un’impresa ben più grande di una vittoria di campionato”.

Cosa propone a chi, nell’eventualità che le auguriamo, dovesse ricevere una chiamata da presidenti o direttori sportivi?

“Come sempre credo che un qualsivoglia allenatore che approcci una nuova sfida debba mettere tanta professionalità nel lavoro, comprensivo di impegno e buon senso. Bisogna ogni volta capitalizzare con frutto i consigli e i vissuti accumulati nel corso degli anni e, non da ultimo, gli insegnamenti ricevuti nel recente corso di allenatore professionista”.

Paolo Gaudenzi

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Luigi Zaini ai tempi del Grottammare


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