Germana Ciccola e Piero Mennò
Dopo la decisione di lasciare i lavori dell’aula come segno di protesta durate l’esposizione dell’interrogazione sul caso Emmanuel, il segretario dell’Unione Comunale del Partito Democratico e l’intero gruppo consiliare spiegano le motivazioni politiche di questa scelta.
Il consigliere Pd Sonia Marrozzini
“I Consiglieri comunali del Gruppo del Partito Democratico di Fermo – esordisce la nota ufficiale – durante l’esposizione della Interrogazione a risposta orale, presentata dai Consiglieri Mochi e Temperini del Movimento 5 Stelle, sul caso Emmanuel Chidi Nnamdi e ripercussioni mediatiche sulla nostra città, in segno di disaccordo con i toni e i contenuti dell’interrogazione stessa hanno ieri momentaneamente lasciato i lavori dell’aula consiliare. Al M5S vogliamo ricordare che il 12 luglio 2016 in sede di Consiglio Comunale straordinario è stato approvato da tutte le forze presenti un documento dove si esprimeva la ferma condanna per l’insensata perdita di Emmanuel dal momento che oggi ci troviamo di fronte ad una morte conseguente alla violenza innescata da un inconcepibile gratuito insulto di carattere razzista che mai, per modalità e contenuti, deve avere dimora nella nostra comunità. Il documento, inoltre, intendeva impegnare l’Amministrazione a perseguire gli obiettivi di promuovere nel territorio, anche di concerto
Il capogruppo Pd Pierluigi Malvatani
con le altre forze politiche consiliari all’interno della III Commissione, ogni azione intesa a raggiungere livelli sempre più permeanti ed effettivi di conoscenza reciproca tra cittadinanza e profughi in particolar modo con percorsi che coinvolgano sempre più le nuove generazioni all’interno, in primis, delle scuole ed in ogni altro centro o realtà associazionistica al fine di fortificare e rendere sempre più fondante la cultura della accoglienza e della solidarietà nel nostro territorio”.
Germana Ciccola ed i consiglieri Pd evidenziano: “Ora riteniamo che questa vicenda non debba essere usata per strumentalizzazioni di parte politica, più o meno esplicite. E’ inutile e dannoso fare i ‘cattivi maestri’ riportando la discussione nei termini di dividere di nuovo la città sui pro e i contro una parte o l’altra e riaprire ferite ‘incendiarie’ perchè riguardo le posizioni dei protagonisti di questo fatto che ha visto vite spezzate, ora è la giustizia che sta facendo il suo corso e che stabilirà le dinamiche degli accadimenti e le responsabilità. Dobbiamo dialogare invece in forma costruttiva sui temi del recupero del giusto senso di ciò che le associazioni svolgono in questa città in termini di disabilità e dell’accoglienza, collaborare con le Istituzioni per sottoporre istanze a livelli più alti un nuovo sistema di integrazione d’ accoglienza , intervenire sulle nuove generazioni perché non crescano col germoglio del razzismo in cuore. Se non si vuole speculare mediaticamente, a nostro parere, questa è la strada che va perseguita per creare le basi solide a livello culturale e sociale. La vera ‘competizione politica’, in eventi così forti per le coscienze passa solo attraverso la proposizione delle idee migliori a cui dare attuazione”.
Manolo Bagalini, Pasquale Zacheo e l’assessore Alessandro Ciarrocchi
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