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L’inchino finale di Dario Fo:
il legame con Fermo, tra ricordi
di chi lo ha incontrato e foto inedite

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Un momento delle prove di Dario Fo al teatro dell’Aquila nel gennaio 2014

di Paolo Paoletti

foto di Danilo Tomassini

Era il 24 gennaio del 2014 quando, alle 11 del mattino, al Teatro dell’Aquila di Fermo, il maestro Dario Fo si esibì circondato sul palco da decine di studenti delle scuole del fermano nella rappresentazione de “Lu Santo Jullàre Francesco”.  Un regalo che il premio nobel, scomparso oggi all’età di 90 anni, fece ai ragazzi del territorio mentre si trovava in città per le prove dello spettacolo  “In Fuga dal Senato”. Un legame, quello tra Dario Fo e la città di Fermo, ripetuto nel corso degli anni, fatto di pranzi a base di pennette insieme a Franca Rame, un soggiorno alla Casine delle Rose ed un viaggio verso Perugia a bordo di una 850 sgangherata.

L’ultima presenza a Fermo, in ordine cronologico, è stata appunto nel 2014. Ad avere la fortuna di vivere i momenti delle prove, del dietro le quinte e del lato umano del grande maestro del teatro e della letteratura italiana  è stato Danilo Tomassini, custode del Teatro dell’Aquila di Fermo che ha scattato una serie di foto inedite del backstage e pubblicate oggi da Cronache Fermane. Tomassini racconta di quei momenti vicino al grande maestro. “Ricordo che è stato a Fermo una settimana. Mi ha colpito profondamente. Aveva già qualche problema di salute. Sentiva poco o niente, lavorava con le cuffie, vedeva altrettanto poco, ma sul l palcoscenico si muoveva da Dio, era la sua dimensione”.

Ad accoglierlo a Fermo l’allora sindaco Nella Brambatti che lo ricorda: “Ho visto una sua intervista questa mattina in autogrill di ritorno da Roma, non avevo ancora appreso della sua morte.  Una cosa è certa, lui ha rappresentato sempre tanto per il teatro e non solo. Per questo suo modo molto franco di affrontare problemi che sono stati seri e che lo sono ancora. Tutto questo attraverso il teatro, tramite il quale ha impostato molto anche il suo credo politico. L’esperienza di Fermo lo ha visto, oltre che coinvolto con le scuole, raccontare sua moglie Franca Rame, il suo amore per questa donna ed i loro grandi ideali. L’ho incontrato al teatro dell’Aquila proprio mentre faceva le prove. La sua intelligenza è quella delle persone che riescono capire che attraverso la comunicazione si può fare qualcosa di buono. Dario Fo era l’intelligenza coniugata all’umanità, l’antitesi di coloro che invece oggi ‘se la tirano’. Sono convinta che dietro certi atteggiamenti di stacco, ci sia la mistificazione di quello che non c’è. L’esatto contrario di quello che è stato Dario Fo.

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Un momento delle prove di Dario Fo al teatro dell’Aquila nel gennaio 2014

Danilo Tomassini aggiunge: “Una persona molto semplice e alla mano, sempre molto gentile ma allo stesso tempo riflessivo e sulle sue. Durante le prove lo aiutavano gli assistenti. Anche a Fermo a voluto sul palco, attorno a lui, i ragazzi delle scuole, come tra l’altro faceva spesso in molti suoi spettacoli. Per quanto riguarda lo spettacolo che ha tenuto non ci sono parole, sappiamo tutti bene come recita”.

Il legame di Dario Fo con Fermo parte dal 1973. A raccontarlo è Bibi Iacopini che lo ebbe anche ospite in casa per cena e che è riuscito a  ritrovare la distinta d’incasso dello spettacolo che Fo tenne al teatro dell’Aquila proprio in quell’anno.

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“Da oggi per molti è Dario Fu – spiega  Iacopini  –  Per me rimane Fo. Voglio ricordarlo quando l’ho conosciuto con Franca Rame, a Torino, una settimana dopo il golpe cileno, ad una manifestazione nazionale che organizzammo come movimenti extraparlamentari. Un incontro che permise di realizzare il suo primo spettacolo ‘Guerra di Popolo in Cile’ al Teatro dell’Aquila di Fermo dopo l’anteprima di Cagliari. Era il 4 dicembre 1973, appena 3 mesi da quel 11 settembre. Dopo lo spettacolo andammo, con tutta la compagnia de ‘La Comune’ a casa mia, dei miei, a mangiare un piatto di pennette. Al mattino, dalla Casina delle Rose, accompagnammo Franca Rame a Perugia su di una 850 sgangherata. Per noi era Dario, uno di noi. Avevo 18 anni. Volevo cambiare il mondo”.

Prima del 2014 Dario Fo venne a Fermo anche  il 20 luglio del 1992, in occasione  del Fermo Festival di Villa Vitali con “Pierino e il Lupo” di Prokofiev. Quattro giorni prima c’era stata, unica rappresentazione nazionale, Martha Grahm Dance Company.

 

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Un momento delle prove di Dario Fo al teatro dell’Aquila nel gennaio 2014

 


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