Il tavolo dei relatori
Doveva essere un convegno, preceduto da una conferenza stampa, sulla situazione del turismo regionale e, nello specifico sui problemi dei campeggi con, questione centrale, il Verde Mare e il “rischio effetto domino”. E in parte, per carità, lo è stato con l’intervento del presidente Faita Marche, Amedeo Tarsi. Ma con un Felice Chiesa, proprietario del Verde Mare, villaggio vacanze al centro di una vicenda giudiziaria che fa discutere, pronto a aprirsi e a parlare con il cuore in mano, non poteva non diventare una retrospettiva su quello che da molti è considerato uno dei patriarchi del turismo fermano, dagli albori al futuro della struttura ricettiva con il sequestra che fa da “anno zero” nonostante le 44 lune del camping.
Davanti a una sala conferenze dell’hotel Royal gremita, tra clienti del campeggio, colleghi di chiesa e politici regionali, provinciali e locali, non molti per la verità considerando i non pochi posti riservati e rimasti vuoti, questa mattina alle 10,30 il primo a prendere la parola, inserito nella lista dei relatori, dopo una ricostruzione video del sequestro della struttura, è stato il deputato Pd, Paolo Petrini: “Il problema non è solo il Verde Mare ma l’effetto domino che potrebbe innescarsi. Un pezzo dell’offerta turistica ha una spada di Damocle imprevista che gli pende sulla testa e che potrebbe compromettere l’offerta turistica del territorio che, invece, deve rimanere competitiva. Quella del Verde Mare (sequestrato per lottizzazione abusiva) rischia di diventare una parabola che riguarda tutti. Ok l’interessamento della politica con interrogazioni parlamentari (come annunciato dal senatore della Lega nord, Giacomo Stucchi) ma serve anche un’appropriata rappresentazione della problematica da parte delle categorie in modo tale che il Governo guardi con attenzione all’iniziativa. Io me ne sto occupando e, con me, altri colleghi deputati. Bisogna risolvere subito la questione. E una prima finestra è nella legge di bilancio che ha anche una parte ordinamentale”.
La commozione di Felice Chiesa
La parola a Amedeo Tarsi, per gli approfondimenti tecnici, e a Giacomo Recchioni: “Ci hanno definito una fabbrica di abusi, noi siamo una holding del sorriso”. Poi il microfono è passato a lui, a Felice Chiesa. Un intervento di pancia rotto solo dalle lacrime alle parole “famiglia”, “nipoti” e “fabbricante di abusi edilizi”. “Sì perché così mi hanno definito. Dal ’68, quando sono arrivato nelle Marche, ho sempre lavorato per il turismo favorendo anche dei gemellaggi tra i nostri Comuni e la Boemia. Per me è più facile fare e dirigere campeggi che parlare in pubblico. Abbiamo collaborato, anni fa, con la Regione, prima in Italia con una legge che ha fatto storia. La nostra legge non è interpretabile. Io ho la coscienza tranquilla. Voglio essere processato e interrogato ma il processo non arrivi troppo tardi per me e per il Verde Mare. Sono preoccupato per i clienti e per i lavoratori. della vicenda si stanno occupando i deputati Petrini e Misani e il senatore Stucchi (con il moderatore Giacomo Recchioni a ringraziare pubblicamente il coordinatore sangiorgese della Lega nord, Fabio Senzacqua “perchè l’interrogazione è già arrivata nelle aule di Montecitorio. Nessuna bandiera, servono i fatti”). Non ho mai commesso un reato, mi resta che aspettare ma – ha concluso Chiesa – i miei nipoti potranno andare fieri di me”. E giù applausi e attestati di stima e vicinanza a Chiesa da parte di clienti e colleghi. La chiosa al consigliere regionale Boris Rapa, delegato dall’assessore Moreno Pieroni: “In Regione c’è la volontà di risolvere la vicenda. Massima attenzione dal consiglio regionale”
Giorgio Fedeli
Amministratori locali
La direttrice provinciale Confcommercio, Teresa Scriboni
Il sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro con l’avvocato di Felice Chiesa, Savino Piattoni
Amedeo Tarsi
La platea questa mattina all’hotel Royal
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