Formazione e informazione sulle cure palliative
L’Abbraccio, un fiore all’occhiello

MONTEGRANARO - Presenza e qualità del rapporto con gli ammalati sono caratteristiche inconfutabili di questa realtà.
Da sx: il dott. Vincenzo Rea, il direttore area vasta IV Licio Livini, il presidente de L'Abbraccio Luciano Pini, il sindaco di Montegranaro Ediana Mancini

Da sx: il dott. Vincenzo Rea, il direttore area vasta IV Licio Livini, il presidente de L’Abbraccio Luciano Pini, il sindaco di Montegranaro Ediana Mancini

 

di Nunzia Eleuteri

“L’Abbraccio” è l’associazione di Montegranaro che si occupa dei pazienti dell’Hospice durante il loro ultimo periodo di vita. Quando il tumore non lascia scampo e le terapie vengono interrotte, si iniziano le cure palliative al fine di migliorare questo percorso terminale. “L’Abbraccio” collabora con l’équipe medica creando un ambiente sereno ed accogliente. Per far ciò servono volontari e una adeguata formazione.

 

Questo l’obiettivo che si prefigge il convegno di venerdì 4 e sabato 5 novembre, all’hotel Horizon di Montegranaro, dal titolo “Le cure palliative nell’esperienza del fine vita: etica, emozioni, esperienze.”.

Alle 14 di venerdì apriranno i lavori il Presidente dell’associazione, Luciano Pini, il direttore di Area vasta IV, Licio Livini, e il direttore di macro area, Vincenzo Rea. Seguiranno gli interventi di personale medico specializzato e il corso avanzato per operatori sanitari. Alle 21 di venerdì, la proiezione del film “The perfect circle” al cineteatro La Perla di Montegranaro: un film documentario sul fine vita realizzato dalla regista emiliana Claudia Tosi in un hospice sulle colline reggiane. Al termine della proiezione seguirà un dibattito come occasione di confronto e conoscenza per tutti coloro che vorranno affrontare questo difficile tema e prendersi cura di chi è all’ultimo stadio della vita.

Il convegno proseguirà nella mattinata di sabato 5 novembre con il corso avanzato per operatori a cura del dott. Michele Gallucci, direttore della scuola italiana di medicina in cure palliative, il dott. Luca Manfredini, dirigente medico dell’Ist. Gaslini di Genova, e la dott.ssa Cristina Bazzan, arteterapeuta della scuola italiana di medicina in cure palliative.

La presentazione del convegno è avvenuta questa mattina a Montegranaro presso la sede della Croce Gialla. Il presidente de “L’Abbraccio”, Luciano Pini, ha annunciato che è in via di definizione il progetto di assistenza domiciliare con costi a carico dell’associazione. Un progetto che andrà ad arricchire i servizi al territorio. Un’associazione che conta circa 100 volontari a cui si aggiungeranno i 20 iscritti al corso del 4 e 5 novembre prossimi. “L’associazione non gode di finanziamenti pubblici e si sostiene solo con il contributo dei privati – ha precisato il presidente – Cerchiamo comunque di offrire il meglio che possiamo e, nonostante i fondi siano pochi, siamo contenti di aiutare l’Hospice di Montegranaro ad essere un reparto fiore all’occhiello a livello europeo”.

Parole ripetute dal sindaco Ediana Mancini, presente alla sede della Croce Gialla:“Ringrazio l’associazione per la disponibilità e l’impegno profuso. Un servizio che in altre parti d’Italia è assente o comunque non così qualitativo. Il comune sta cercando di collaborare al massimo delle possibilità per sostenere L’Abbraccio e l’Hospice”.

Il dott. Vincenzo Rea, direttore di macro area, ha sottolineato come “L’Abbraccio” sia un valore aggiunto sul territorio:“Non possiamo non ringraziare gli associati per il tempo e l’impegno che donano – dichiara – Presenza e qualità del rapporto con gli ammalati sono caratteristiche inconfutabili di questa realtà. L’Hospice conta 10 posti letto. Ci piacerebbe averne di più ma per l’ampliamento dovrebbe intervenire la regione Marche con implementazione del personale. Con il progetto di assistenza domiciliare, comunque, si potrà aumentare il numero, anche se di poche unità. Sarà una prima via sperimentale”.

E’ il direttore di Area Vasta IV, Licio Livini a concludere:“Le associazioni come “L’Abbraccio” riempiono quei vuoti lasciati dalle istituzioni che non sempre riescono ad offrire servizi aggiuntivi ai pazienti. Servizi che, invece, queste associazioni attuano in modo più che pregevole in una rete territoriale di grande importanza che parte dall’ospedale, prosegue nell’hospice e arriva a domicilio. L’ospedale di Montegranaro non solo non viene smantellato ma viene valorizzato da servizi come questo a cui si aggiungerà dal 2 novembre prossimo, l’ospitalità della RSA di Amandola, per il momento trasferita a Montegranaro”.

E, parlando di Amandola, il direttore Livini ha approfittato per rassicurare gli abitanti del Fermano sulla agibilità di tutte le strutture ospedaliere del territorio.

 

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