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“E poi fioriscono le stelle”,
la personale di Oscar Piattella

L'esposizione, che verrà inaugurata domani alle 16 al teatro comunale, sarà visitabile fino al prossimo 29 gennaio, all'interno delle stanza della Casa Museo e del Centro Studi Osvaldo Licini
L'artista Oscar Piattella, insieme alla curatrice della mostra Daniela Simoni

L’artista Oscar Piattella, insieme alla curatrice della mostra Daniela Simoni

La mostra, ospitata nel polo museale di Monte Vidon Corrado, presenta una sintesi della poetica di Oscar Piattella, ed è articolata in due sezioni: nella cantina della Casa Museo l’antologica con opere significative che vanno dal 1957 al 2014, ovvero l’antefatto, nelle due sale del Centro Studi Licini la nuova strada, le opere inedite del biennio 2015-2016, alcune realizzate proprio nell’imminenza della mostra. Una nuova fase esistenziale ed artistica che si traduce in dirompente energia, esaltazione del colore puro, ardita ricerca di una dimensione fuori dallo spazio e dal tempo, di un altro cosmo cui afferiscono i titoli delle opere: astri, stelle, spazi siderei. “Dai primi muri alle stelle” potremmo dire: in un percorso che dal microcosmo conduce al cosmo, viaggiando sempre all’interno di una dimensione interiore, abbandonando i rassicuranti schematismi logici, l’arte di Oscar Piattella si sostanzia di pura poesia, la sola capace di raggiungere la vertigine dell’assoluto e la profondità dell’abisso, di rivelare quello che lui definisce “il “prima” delle cose, il preverbale, l’essere non nato”.
Gli anni rappresentati dalle opere in mostra sono stati da Piattella, nato a Pesaro nel 1932, vissuti nel tempo e nello spazio della pittura, nella solitudine di Cantiano, una solitudine che, come quella scelta da Licini nel paese natale di Monte Vidon Corrado, non significa certo isolamento dalla contemporaneità ma condizione necessaria per la creazione. Non sono mancate negli anni occasioni espositive importanti, la prima delle quali nel 1958 alla Galleria dell’Ariete di Beatrice Monti a Milano. La ricerca di Piattella ha carattere di originalità, con opere che nel tempo presentano diverse cifre stilistiche, sempre caratterizzate da una grande cura nella scelta della materia, foglie, conchiglie, sabbie, madreperle, dorature e da una rigorosa resa nella tecnica pittorica.
In un momento così difficile per il patrimonio culturale e storico-artistico delle Marche, a causa del sisma, la scelta di non rinviare l’inaugurazione della mostra vuole essere un segnale della volontà di guardare avanti e di positività.

Matteo Achilli

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