“Lo stesso giorno in cui il terremoto ha di nuovo sconvolto la vita di molte persone vicine a noi è arrivato da Campobasso il ‘nostro terremoto’: la notizia dell’archiviazione delle indagini da parte della Magistratura riguardo al caso di Roberto”. Con queste parole l’associazione di volontariato In Cammino con Roberto Straccia Onlus e suoi familiari commentano la notizia della chiusura delle indagini arrivata proprio in queste ultime ore. “Quando il giudice cita il nome del nostro fratello, amico, si riferisce a lui come ‘il povero Roberto’ – scrivono dall’associazione – Roberto non è, non era povero. L’unica cosa che ad oggi manca a lui e alla sua famiglia è la verità, la dignità di sapere cosa sia veramente successo. Le sentenze vanno accettate: ci dicono che non è la determinazione di una famiglia a poter riaprire le indagini ma solo la procura stessa. Non possiamo, non vogliamo smettere di credere nella giustizia perchè sarebbe come accettare che la dignità di Roberto non conti nulla. E quindi, così come le famiglie colpite dal sisma a cui oggi va una parte del nostro cuore ferito, ci rialzeremo, troveremo modo di ricostruire, torneremo a vivere. Non molleremo e continueremo a cercare la felicità e la Verità”.
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