Casa inagibile per il sisma,
cacciatore si spara per disperazione

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di Matteo Achilli

Tragedia questa mattina, alle 9, a Montappone dove un uomo di 75 anni, in preda alla disperazione, si è sparato un colpo di fucile nel cortile della sua abitazione in via Mossa. Sul posto, allertati da alcuni vicini di casa e da un passante, sono arrivati immediatamente i carabinieri di Falerone e quelli della compagnia di Montegiorgio, guidati dal capitano Giglio. I militari dell’Arma hanno avviato subito le indagini per fare luce sul disperato gesto compiuto dall’uomo e, soprattutto, sulle cause che lo hanno spinto a spararsi. I carabinieri non escludono che a spingere l’uomo a compiere l’estremo gesto possa essere stato il fatto che la sua casa è stata dichiarata inagibile a causa del violento sisma di mercoledì scorso. Insomma l’uomo, in pensione da circa 10 anni e precedentemente impiegato in un’azienda di minuterie metalliche di Monte Vidon Corrado, non avrebbe accettato o retto lo stress di essere uno sfollato.

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Il 75enne, dopo il terremoto di mercoledì e la sua casa dichiarata inagibile, era stato trasferito in un albergo insieme a altri sfollati. Alcuni conoscenti raccontano che l’uomo, che viveva da solo e non era sposato, dormiva davvero poco negli ultimi giorni ed era molto provato dalla situazione emergenziale. Stamattina si era preparato per andare a caccia. Poi, davanti a quella sua casa da cui da mercoledì era stato costretto ad allontanarsi, il gesto disperato. R.N., queste le iniziali dell’uomo, che per togliersi la vita ha usato il suo fucile regolarmente detenuto, non ha lasciato biglietti o lettere. A fare luce sulla drammatica vicenda saranno i militari dell’Arma.

 

 


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