di Matteo Achilli
Le forti scosse degli ultimi giorni non hanno risparmiato neppure Montegiorgio: lesionati la parte inferiore del Comune e il monastero delle suore di clausura, momentaneamente evacuate così come gli anziani ospiti della casa di riposo, che attualmente alloggiano all’hotel San Paolo. Restano chiuse le scuole di ogni ordine e grado, non tanto per le lesioni riportate, quanto per l’insicurezza dettata dagli edifici limitrofi che potrebbero diventare un pericolo per l’incolumità degli studenti.
A mettere in apprensione la cittadinanza in questi giorni è un’abitazione all’ingresso di piazza Matteotti, cuore del paese, la cui messa in sicurezza dell’area antistante, attraverso reti metalliche da cantiere, rende di fatto inaccessibile il centro storico, con residenti e commercianti sul piede di guerra per una situazione paradossale.
I residenti sono costretti a lunghe deviazioni per raggiungere le abitazioni ma spesso i pochi parcheggi rimasti non bastano e così bisogna lasciare l’auto fuori dal centro storico e rincasare a piedi, sempre facendo lo slalom fra una barriera e l’altra.
Nel frattempo i commercianti sono in preda allo sconforto. Stamattina ad abbassare le serrande è stato il fruttivendolo che, adiacente alla casa pericolante, è stato costretto ad evacuare, mentre tutti gli altri oramai da giorni hanno visto diminuire drasticamente gli incassi per l’assenza di clienti. “Da giorni in piazza non viene più nessuno – raccontano in coro – quella casa è pericolante dalla scossa dell’agosto scorso, nessuno ha fatto niente in questi mesi, entrare in centro è impossibile, potevano prendere delle accortezze meno drastiche e lasciare almeno il passaggio per i pedoni. In altri paesi fanno di tutto per ridare speranza ai commercianti, qui invece ci invogliano a chiudere”. Ma i disagi sono anche per gli abitanti, l’unica farmacia del capoluogo si trova in piazza e raggiungerla diventa difficile, molti poi si lamentano del mancato preavviso: “L’altro giorno mi sono ritrovato l’ingresso al centro sbarrato senza preavviso, per tornare a casa – racconta un residente – ho dovuto fare un giro assurdo, capiamo il momento di difficoltà ma sarebbe bastato un pò di buonsenso”. Intanto dagli uffici tecnici del Comune dichiarano che soluzioni diverse dalle reti non potevano essere prese e da quanto affermato dai tecnici incaricati dalla proprietà dell’immobile pericolante, per la messa in sicurezza, ci vorranno almeno un paio di settimane, nel mentre il centro resta deserto come non mai.
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