Il “cappellone” della Basilica di San Nicola da Tolentino
di Nunzia Eleuteri
Non è la prima volta che accade: le Marche messe in disparte. Nel bene e nel male. Una regione bellissima e ricchissima che viene trascurata da sempre. L’unica che si presenta con il nome al plurale. Sì, ha tante anime, è vero, ma tutte unite da un grande senso del dovere, da uno spiccato spirito di sacrificio, da valori come la solidarietà e da tesori artistici e culturali che non hanno nulla da invidiare ad altre regioni d’Italia.
Una regione messa in secondo piano anche ora di fronte alla devastazione di un terremoto che la sta distruggendo, che l’ha impaurita da morire e la sta privando delle sue case e della sua storia. Giornali e televisioni nazionali hanno solo fatto un accenno dei danni che ha subito, sono troppo presi dalla confinante Umbria.
Non ci sta il dirigente della regione Marche, Raimondo Orsetti, a capo dei servizi di cultura, commercio e turismo da anni. Non ci sta, non solo come dirigente ma come uomo e cittadino.
L’amore per questa terra lo ha portato, così, a dare vita ad una pagina facebook dal nome “Salviamo i tesori delle Marche”. Una pagina dedicata al patrimonio storico-artistico colpito dal sisma e che ha l’obiettivo di informare, coinvolgere e sensibilizzare gli utenti.
Un progetto che troviamo assolutamente condivisibile e che ci vede, con questo articolo, impegnati ad invitare i nostri lettori ad aggiungere un “mi piace” e a consigliare gli amici di farlo.
Il dirigente della regione Marche, Dott. Raimondo Orsetti
“La pagina vuole compensare il deficit di comunicazione nazionale sul patrimonio culturale. Comunicazione nazionale troppo sbilanciata sull’Umbria e che trova il massimo dell’esaltazione nei frequentissimi reportages della basilica di Norcia sottovalutando e sminuendo il patrimonio artistico che si sta perdendo nelle Marche. Patrimonio di inestimabile valore – dichiara il dirigente Raimondo Orsetti – E’ offensivo vedere come questo non faccia notizia! Non è pensabile che questo terremoto sia argomento solo di un luogo quando tutt’attorno vediamo desolazione, rovine ed una ricchezza artistica, ben superiore a quella umbra, che rischia di andare persa!”.
Non si vive di apparenza è vero, ma dare a Cesare ciò che è di Cesare ci sembra il minimo. Ci venga riconosciuto. Queste Marche vogliono resistere! Vogliono difendere ciò che i predecessori hanno lasciato con sacrificio e lavoro! Queste Marche non vogliono rinunciare alla storia e alle radici. I nostri tesori, siano apprezzati e salvaguardati come meritano!
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati