di Elia Bellesi
Migliaia sono le esistenze sconvolte dal sisma. Centinaia le famiglie impietosamente devastate nei propri averi e fiaccate nell’ animo. Nella storia collettiva di questo dramma immane, commentato e ricommentato dai giornalisti, impresso ormai nelle menti di tutti con le sue sconvolgenti immagini di rovine accartocciate, si nascondono le storie personali degli uomini e delle donne della nostra terra. Storie che celano tragedie nella tragedia. Alcuni piangono in silenzio trovando in sé la forza per risorgere. Altri non possono far altro che urlare aiuto poiché da soli non sono proprio nella possibilità di farcela.
E’ questa la storia di Alessandro Lazzara. Che dopo il sisma vive in un camper. Che già ha dovuto staccarsi da sua madre, disabile in carrozzina, dopo il terremoto di agosto. Che per sé non domanda nulla.Che chiede invece aiuto per la sua famiglia rimasta senza riparo.
Una famiglia particolare, fatta di cani, gatti e cavalli. Alessandro è di Vesciano, amandolese di adozione perché anni fa decise di trasferirsi da Roma tra i nostri monti alla ricerca di tranquillità e un posto dove realizzare il suo sogno e la sua passione: una fattoria. Ora però la sua casa é inagibile, parzialmente crollata.
L’ inverno é alle porte e la sua preoccupazione è per i suoi animali. Non è pensabile lasciarli all’addiaccio. Allontanarsi da loro è un dolore. Ma non ha altra scelta. Da qui il suo appello accorato affinché chi abbia la possibilità si offra per dare rifugio a parte della sua famiglia. Se é vero che una tragedia come quella che la nostra terra sta vivendo arreca dolore e disperazione, é altrettanto vero che da quel dolore e da quella disperazione germogliano, per meravigliosa contrapposizione, la solidarietà, la generosità, l’amore verso l’altro. E’ questa la vera forza che dà speranza. E’ questa la forza che fa andare avanti e che, si spera, travolga anche Alessandro e la sua famiglia.
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