“Con il deposito della perizia autoptica si è conclusa la fase istruttoria del processo relativo alla morte di Emmanuel Chidi Nnamdi. Dagli atti, dalle perizie e dai riscontri emerge finalmente con chiarezza la dinamica dei fatti, già a noi chiara sin dalle prime risultanze e dalle prime ricostruzioni degli eventi e su cui non avevamo alcun dubbio circa le cause della morte di Emmanuel”. Queste le parole dell’avvocato difensore di dalla vedova di Emmanuel, Chinyere, a seguito dei risultati dell’esame autoptico.
“Per stessa ammissione del Mancini e come è ormai noto – scrive la Astorri – la colluttazione tra i due uomini è scaturita da un insulto pesantemente razzista del Mancini ai due coniugi. La perizia del RIS certifica che Emmanuel non ha mai impugnato il palo di supporto della segnaletica stradale per colpire Mancini ma, al contrario prova che sia stato proprio Mancini ad impugnarlo e scagliarlo contro Emmanuel, come sostenuto da sempre dalla vedova Chinyere e rendendo, quindi, dubbie e poco credibili le testimonianze, che sosterebbero che sia stato Emmanuel ad impugnare il palo della segnaletica stradale e a scagliarlo contro Mancini“.
Avvocato Astorri che entra nel merito di quanto emerso dall’ispezione cadaverica: “La perizia autoptica certifica che Emmanuel ha ricevuto più colpi inferti dal Mancini su diverse parti del corpo, non escludendo il pugno, un calcio e l’utilizzo del palo, alcuni dei quali molto violenti tali da determinare una grave emorragia del polpaccio della gamba sinistra compatibile con un forte calcio o con l’urto della segnaletica stradale e contusioni al polmone sinistro, oltre che sul volto tali da farlo cadere rovinosamente a terra, causandone il trauma encefalico con grave emorragia e contusione cerebro frontale, dal quale ne è derivato il coma e poi la morte. Se, al contrario, come già anticipato nei mesi precedenti, fosse stato dimostrato che Emmanuel era morto a causa del pugno sferrato con violenza, il Mancini sarebbe stato incriminato per omicidio volontario e non per omicidio preterintezionale, perchè avrebbe dimostrato la volontà precisa di quest’ultimo di colpire e atterrare il nigeriano.
Avvocato che poi entra nel merito del conferimento del Picchio d’Oro speciale, da parte della Regione Marche alla vedova di Emmanuel: “Da ultimo, in merito al conferimento del Premio ‘Picchio d’Oro’ da parte della Regione Marche a Chinyere, preciso che la stessa non ha chiesto niente, né era a conoscenza di quanto deliberato, prendendone atto solo dalla lettura dei giornali, visto che la Regione Marche , nell’esercizio dei Suoi poteri, e ben al di sopra di tutte le parti, ha deliberato al di là di ogni valutazione, valorizzando la persona e la sua storia e non certo la questione processuale. Ed ora alla Magistratura l’ardua sentenza”.
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