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Il liceo classico al polo scolastico provinciale:
soluzione possibile per Calcinaro

Il sindaco di Fermo Paolo Calcinaro e il dott. Cesare Marziali, giudice del tribunale di Fermo

Il sindaco di Fermo Paolo Calcinaro e il dott. Cesare Marziali, giudice del tribunale di Fermo

di Nunzia Eleuteri

Una animata e partecipata riunione quella che si è tenuta ieri sera alle 21 a piazza Sagrini di Fermo organizzata da alcuni genitori di alunni e rappresentanti di classe del liceo classico “Annibal Caro” danneggiato dal sisma. L’obiettivo era quello di ascoltare la voce dei genitori presenti e poterli così rappresentare al meglio nella riunione che sarà, a porte aperte, nella sala consiliare della provincia alle 12 di oggi.

I ragazzi del liceo classico hanno ripreso le lezioni solo due giorni fa, in una scuola che li ospita (il liceo psico-pedagogico di Fermo) in orari pomeridiani tutti i giorni, compreso il sabato, dalle 13,45 alle 19. Disagi di una certa entità per studenti e famiglie che chiedono a gran voce una soluzione alternativa che sta tardando ad arrivare e che non sembra essere possibile secondo i rappresentanti della Provincia, ente direttamente interessato come proprietario dell’immobile inagibile.

Il consigliere provinciale, Stefano Pompozzi, nel salutare i ragazzi tornati sui banchi di scuola, ha infatti chiesto agli stessi di avere pazienza perché non ci sono soluzioni migliori, almeno fino a Natale.

L’incontro al Sagrini, ieri sera, è iniziato con un breve resoconto, da parte di una mamma, delle riunioni degli ultimi giorni e con l’elogio al sindaco della città Paolo Calcinaro per la disponibilità di ascolto e per aver proposto Euf e Bambin Gesù come sedi temporanee alternative, previa verifica delle condizioni degli stabili.

Hanno preso poi la parola alcuni genitori. Primo fra tutti Cesare Marziali, giudice del tribunale di Fermo, che ha messo in evidenza come, purtroppo, non si sia a conoscenza di dati importanti per poter esprimere dei pareri. Marziali ha parlato dell’importanza del metodo e del rispetto delle competenze come elementi che sono stati ignorati in questa vicenda in cui un liceo si trova in condizioni di inagibilità post sisma:”Mentre le istituzioni scolastiche – dice il giudice Marziali – devono entrare nel merito dell’attività didattica e non nell’analisi delle condizioni degli edifici, la Provincia ha il dovere di verificare la situazione dei suoi beni e cercare disponibilità e soluzioni per garantire un diritto/dovere allo studio degli studenti. Il Comune è un interlocutore, che ringraziamo nella figura del sindaco per la gentilezza e l’attenzione, ma non è il diretto interessato in questo caso. Il padrone di casa è la provincia che è tenuta per legge a garantire il servizio. 

C’è inoltre un principio di trasparenza – continua il giudice Marziali – che deve essere rispettato mentre nessuno di noi ha visto documento alcuno. Nessuna comunicazione e nessun dato. Per quanto riguarda una possibile sede alternativa al lesionato liceo, sembra che i locali della Provincia ci siano ma non prima di un anno, dicono. Sembra e pare, ancora una volta, astrattamente – insiste il giudice sulla trasparenza – che sia possibile un trasferimento e uno scambio di sedi tra liceo e uffici provinciali ma non si capisce bene perché non vi si dia seguito. Basterebbe che almeno qualcuno rispondesse a semplici domande. Quanto tempo occorre per spostare i server degli uffici provinciali nei locali agibili del liceo? Se ciò non fosse ritenuto fattibile, potremmo almeno conoscere le motivazioni?”.

 

Il sindaco Paolo Calcinaro

Il sindaco Paolo Calcinaro

Proprio durante questo primo intervento, ecco, a sorpresa, l’arrivo del sindaco di Fermo Paolo Calcinaro, accolto con applausi:“Io non sono qui per convincere i genitori a seguire una strada piuttosto che un’altra. Ho saputo di questa riunione e ho voluto esserci. Invertire le strutture è una decisione doverosa che io condivido. Non la vedo fattibile per dicembre e per questo ho disposto un nuovo sopralluogo per vedere se il Bambin Gesù possa ospitare le classi. È, a mio avviso, inaccettabile procedere con le lezioni serali per un mese e mezzo, per questo sto supportando la Provincia nel cercare soluzioni immediate, nel giro di due settimane”.

 

L’ingegner Paolo Intorbida, presente come genitore, ha dato il suo contributo chiedendo al sindaco di mettere a conoscenza i genitori della situazione tecnica che si deve affrontare, oggi, domani o a gennaio prossimo. Il sindaco, dispiaciuto per essere un “interlocutore a metà”, come si è autodefinito, si è impegnato a chiedere alla Provincia di rendere noti i dati e fornire risposte.

A tal proposito è arrivata la testimonianza di un genitore, tecnico abilitato ai sopralluoghi, che ha riportato quanto visto nell’edificio: volte dei corridoi danneggiate che non possono essere messe in sicurezza in poco tempo; l’aula di fisica con una volta squarciata e che prevede difficili interventi di qualificata ingegneria; altri danni minori da sistemare. Alla domanda “Se i ragazzi fossero stati nell’aula di fisica quel giorno cosa sarebbe accaduto?”, il tecnico ha risposto che quasi sicuramente non ne sarebbero usciti indenni.

 

A questo punto è venuta a galla una situazione già pesante sotto tanti aspetti: una scuola non solo danneggiata ma anche inadeguata qualora venisse restaurata. Una scuola che avrebbe già dovuto avere un’altra sede a prescindere dal sisma e che ora deve essere necessariamente spostata nel polo scolastico della provincia che per questo era stato previsto. Gli uffici provinciali, in fondo, non hanno bisogno di tutto quello spazio e potrebbero trovare posto nell’attuale edificio dell’Annibal Caro. Uno scambio che sarebbe lungimirante, dovuto e decisamente motivato.

E Laura Botticelli lo rimarca pacatamente ma a chiare lettere:”Aspettiamo risposte che debbono arrivare. Le istituzioni ci stanno offrendo una prestazione inadeguata e debbono trovare soluzioni consone. Ci chiedono proposte ma questo non è nostro compito. Noi dobbiamo attendere e non proporre. È chiaro che l’Annibal Caro è inagibile e non immediatamente riutilizzabile. Si trovino soluzioni nel più breve tempo possibile. Laddove il dirigente scolastico ha il compito di occuparsi di didattica, le istituzioni provinciali hanno il compito di occuparsi degli edifici che debbono ospitare gli alunni. E questo ci aspettiamo“.

 

Interviene nuovamente il sindaco Paolo Calcinaro:“Dobbiamo trovare, nell’immediato, il modo di evitare ai ragazzi il penalizzante momento della scuola serale. Va bene lo spirito di adattamento, lo dobbiamo avere tutti, ma dobbiamo anche pretendere una data finale e un traguardo.”

Affermazioni importanti e che lasciano ben sperare.

Proseguono testimonianze e discussioni. Per i pendolari la situazione è ancora più pesante: partono alle 12,15 e tornano dopo le 20; la mattina si alzano per studiare. Senza tregua e senza contare anche i disagi per le famiglie. Una riunione comunque pacata in cui nessuno ha portato avanti richieste impossibili.

Una riunione che si è conclusa con un dato di fatto: gli studenti del liceo classico di Fermo sono senza sede e hanno diritto allo studio al pari degli altri studenti. I responsabili sentano il peso di questa situazione risolvibile con un trasferimento in un polo scolastico che ha tutte le carte in regola per iniziare a funzionare come scuola a tutti gli effetti piuttosto che come ufficio provinciale che invece può trovare altra sede.

E questo è ciò che i rappresentanti di classe diranno nella tarda mattinata di oggi, alle 12, nella sala consiliare provinciale. Alle istituzioni e alla politica l’ardua sentenza.

I partecipanti all'incontro a Piazza Sagrini

I partecipanti all’incontro a Piazza Sagrini


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